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Ma la Camusso non molla: l'articolo 18 non si tocca

La leader Cgil: il governo non ci convincerà. I licenziamenti indiscriminati non rappresentano un'opportunità di crescita per il Paese

Lucia Esposito
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Sull'articolo 18 "il governo non ci convincerà". Lo ha detto Susanna Camusso, leader della Cgil, ai microfoni di Radio Anch'io. "Penso che il problema di questo Paese sia il lavoro: i giovani e gli over 50 non lo trovano e sono costretti alla precarietà. Noi chiediamo al governo di ridurre precarietà e riduciamo forme di ingresso, costruiamo un ammortizzatore sociale universale anche per chi ha il lavoro discontinuo. Questo - ha sottolineato - è il tema, non ci convinceranno che intervenire sul licenziamnto indiscriminato rappresenti un'opportunità di crescita per il Paese". Per Camusso "una cosa è dire di renderlo gestibile sul piano dei tempi, altro che non sono praticabili". Se c'è una cosa certa, ha concluso, "è che in questi anni si è licenziato sempre e invece bisognerebbe ricominciare a riassumere". Al ministro del Welfare, Elsa Fornero, durante l'incontro di ieri, mercoledì 8 febbraio, Susanna Camusso ha ribadito "che bisogna ridurre la precarietà, che bisogna intervenire sul terreno dell'ammortizzatore universale e che tutto questo non si può fare senza soldi". Lo ha detto lo stesso segretario generale della Cgil intervenendo a Radio Anch'io. "Il Governo non può immaginare - ha aggiunto - che i lavoratori si autofinanzino la disoccupazione o che si possa aumentare all'infinito il costo del lavoro in una situazione così difficile". Per Camusso questo è il "tema esplicito nei confronti di questo Governo che invece cerca di tagliare tutta la spesa sociale". Per il leader sindacale, infine, "le ragioni della crisi non vanno ricercate nel comportamento dei lavoratori ma nella disinvoltura della finanza".  “Al ministro abbiamo ribadito la   nostra posizione. Per ridurre la precarietà e per la riforma degli   ammortizzatori sociali il Governo deve mettere nuove risorse. Non si   può fare senza soldi. Non lo possono pagare i lavoratori e non si   possono caricare le imprese”. Ad affermarlo è il segretario generale  della Cgil, Susanna Cam

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