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Ecco chi e come attacca l'euro

Eurozona sotto attacco: fondi internazionali e banche ritirano i capitali, calano gli investimenti. Ride solo la Svizzera (che è fuori)

Giulio Bucchi
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Le Borse sotto attacco, i titoli di stato di Italia, Spagna e Francia scricchiolano sotto i colpi di spread e declassamento del rating. Ce n'è abbastanza per temere un attacco non tanto ai mercati, quanto all'Eurozona e alla moneta unica. Sfiducia, crisi, eccesso di debito: e il Vecchio Continente rischia il collasso.  La colpa è la mancanza di liquidità: grandi investitori internazionali, banche private e banche centrali stanno progressivamente vendendo titoli "poco sicuri" e riportando a casa denaro. Un problema che incastra sia i governi sia le aziende in cerca di credito. I numeri, come ricorda La Stampa, sono impietosi: in un anno, i fondi monetari americani hanno disinvestito dalle banche europee circa 700 miliardi di euro, creando un panico borsistico che nemmeno gli interventi della Bce sono riusciti a frenare. Altro dato: secondo una ricerca di Barclays, tra il 1999 e il 2008 le Banche centrali dei Paesi emergenti investivano il 29% delle nuove riserve in euro e il 59% in dollari. Negli ultimi due anni, l'investimento in euro si è ridotto al 22%, addirittura il 17% tra gennaio e giugno 2011. Una fuga dei capitali che ha colpito soprattutto Grecia e Portogallo (con i titoli di stato in caduta libera). Altra prova: gli investimenti netti esteri in Svizzera, stima Goldman Sachs, sono stati positivi per il 150% del Pil interno, con lo spread elvetico calato dall'1,61% di gennaio allo 0,82% attuale. E la Svizzera, giova ricordarlo, si è tenuta fuori dall'euro.

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