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Ue: "Nuove misure" / Crollo in Borsa

Rapporto della Commissione Ue: "Se dal fisco entrate minori del previsto servirà un pacchetto aggiuntivo"

Andrea Tempestini
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Serve una nuova manovra, più seria. Lo aveva detto per primo Libero (dopo che il testo era già stato ritoccato la bellezza di cinque volte, sabato abbiamo titolato: "Altra manovra in vista. Ma stavolta siate seri"), lo aveva sussurrato sabato il ministro Giulio Tremonti e poi, oggi, lo ha confermato l'Europa. La crisi economica - oggi, lunedì, è stata un'altra giornata drammatica per le Borse del Vecchio Continente -  spinge l'Unione Europea ad avvisare i Paesi in difficoltà: devono tenere alta la guardia. "Gli Stati membri sotto la pressione dei mercati devono continuare a lavorare sui loro obiettivi di consolidamento delle finanze e, se necessario, prendere ulteriori misure". In uno scenario da tsunami finanziario, il Belpaese potrebbe essere costretto a mettere nuovamente mano al pacchetto anti-crisi. Franco Bechis, dalle colonne di Libero, lo aveva anticipato diversi giorni fa. "Consolidare le finanze" - Questa la raccomandazione nel linguaggio burocratico di Bruxelles che, tradotta, signfica: fate altro, fatelo subito e fatelo meglio. La raccomandazione è contenuta nel rapporto 2011 della Commissione Ue sullo stato delle finanze pubbliche nell'Unione. In particolare, viene sottolineato, l'Italia deve essere pronta a prendere "misure aggiuntive qualora le entrate derivanti dal fisco siano minori di quanto previsto e se vi fossero difficoltà a tagliare la spesa come stabilito". La Commissione europea ha poi ribadito che "la ripresa è lenta", per poi raccomandare: "Gli Stati membri sotto la pressione dei mercati devono continuare a lavorare sui loro obiettivi di consolidamento delle finanze e, se necessario, prendere ulteriore misure". Manovra alla Camera - Nel frattempo la manovra bis è sbarcata a Montecitorio: ad accoglierlo c'erano solo 14 deputati e due sottosegretari. L'Aula della Camera ha ripaerto i battenti lunedì dopo il lavoro delle Commissioni, che hanno licenziato il provvedimento senza modificarlo. Il voto di fiducia, come ha spiegato Silvio Berlusconi a Maurizio Belpietro, dovrebbe arrivare entro mercoledì.

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