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Trump manda in tilt la vecchia finanza

Le parole di Donald a Meloni? Forse troppo presto dimenticate
di Buddy Fox lunedì 21 aprile 2025

2' di lettura

«She's fantastic, she's a fantastic leader and person» era il 12 dicembre 2024 quando un Donald Trump fresco di elezione rilasciava a Stefania Spatti (brillante corrispondente a Wall Street di Class Cnbc) i primi brevi ma intensi, messaggi di stima verso il nostro capo di governo Giorgia Meloni.

Parole forse troppo presto dimenticate, perché alla vigilia dell'importante incontro tra i due leader alla Casa Bianca erano in molti a celare un misto tra diffidenza, confusione e rassegnazione, fortunatamente Giorgia Meloni ha le idee ben chiare e per l'ennesima volta l'ha dimostrato, questa volta a tutto il mondo che la stava guardando. Eppure, ripeto, le aspettative erano ben altre, dal Salone del Risparmio Federico Rampini che sicuramente gode di contatti importanti ha tenuto a sottolineare di abbassarle le aspettative, la grande firma del Cds negli ultimi anni sta facendo così tante piroette che le idee vanno in confusione.

I mercati, complice anche le festività pasquali, dopo la volatilità elettrizzante degli ultimi giorni si sono presi una meritata pausa di riflessione, per questo mi concentrerò su quanto ho raccolto dai giorni passati al Salone del risparmio.

«Tutta colpa di Trump» il minimo comune denominatore emerso è questo, la fortuna di esperti, consulenti e investitori, un bell'alibi da rifilare alla platea dei risparmiatori. Secondo Giuliano Noci, professore che ho sempre stimato, Trump non solo ha riabilitato l'immagine della Cina ma con i dazi ha creato un caos che probabilmente non voleva creare e che troverà come vittima sacrificale il consumatore Usa.

Anche lui ci sta capendo ben poco, fortunatamente in questa babilonia di analisi finanziarie e geopolitiche, trovo anche volti amici e rassicuranti, come Giovanni Tamburi che con il suo innato realismo ci libera da quegli inutili ostacoli che frenano la corsa all'investimento rendendo tutto più semplice. «In questa era di troppa comunicazione si cerca sempre il clamore... i dazi sono un problema solo in parte, molte aziende dovranno rivedere le proprie strategie... c'è solo da rimboccarsi le maniche e mettersi a lavorare». Ascoltare il fondatore di Tip è come andare a “sciacquare i panni in Arno” ritrovando la purezza di questo mestiere che è fatto di lungimiranza, coraggio e qualità. Ho seguito Giulio Tremonti che si è confermato il re delle metafore, meno pessimista più possibilista verso un futuro per l'Europa con più difesa e più EuroBond.
Non poteva mancare un altro mito, Guido Maria Brera (il pensatore di Kairos) che si augura un'Europa che possa diventare l'ago della bilancia tra Cina e Usa.
Infine ho scoperto Paolo Turati (economista) che mi ha aperto una via sul futuro del Bitcoin e della Blockchain, per la finanza tradizionale la possibilità di rigenerarsi è nella “tokenizzazione degli investimenti”, dando la possibilità anche a chi ha poche risorse (come i giovani) di fare investimenti da inserire nei wallet. I “micro Btp” potrebbero essere il ponte tra il passato e il futuro.
 

Paninoelistino@gmail.com

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