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Bce, taglio dei tassi: mutui stravolti, quanto si paga

giovedì 17 aprile 2025

3' di lettura

Il nuovo taglio del costo del denaro deciso oggi dalla Bce, dal 2,50% al 2,25%, favorirà la riduzione dei tassi di interesse praticati sui mutui dalle banche alle famiglie. È quanto calcola la Fabi- Ne conseguirà un impatto significativo sulle rate dei mutui, con risparmi che variano sulla base dell’importo finanziato e alla durata del prestito. Il tasso fisso medio potrebbe arrivare, a breve, attorno al 2,55%, decisamente più contenuto rispetto al 4% praticato fino a circa un anno fa. L’effetto dell’abbassamento dei tassi sulle rate mensili è progressivamente maggiore all’aumentare della durata del mutuo: se su un prestito decennale il risparmio varia tra 37 e 182 euro, secondo l’importo finanziato, su un mutuo di 30 anni l’impatto è decisamente più forte, arrivando a oltre 200 euro mensili. 

Più nel dettaglio, spiega Fabi, su un mutuo da 100.000 euro a 20 anni, la rata si ridurrà di 76 euro al mese, mentre per lo stesso importo a 30 anni il risparmio sarà di 81 euro. Per un finanziamento di 250.000 euro a 30 anni, la riduzione mensile arriva a 203 euro, pari a oltre 2.400 euro annui. L’effetto sarà più marcato sui mutui di lunga durata, dove il peso degli interessi è maggiore. La riduzione dei tassi rappresenterà, inoltre, una leva per favorire la crescita dei mutui concessi dalle banche alle famiglie: con il costo del denaro più basso, potrebbe dunque proseguire la risalita dei prestiti per la casa.

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La ripresa è iniziata nella seconda parte del 2024: da maggio a febbraio di quest’anno, i prestiti per la casa sono aumentati di 6,5 miliardi di euro, in crescita dell’1,6% dai 420,8 miliardi di maggio ai 427,3 miliardi di febbraio. Ma la sforbiciata ai tassi non sarà positiva per il solo mercato immobiliare. Vantaggi ci sono - e saranno progressivamente più consistenti - anche per il credito al consumo. Comprare a rate e fare shopping, dunque, sarà più conveniente rispetto agli scorsi anni.

La media dei tassi d’interesse per il credito al consumo potrebbe attestarsi, a stretto giro, attorno al 7,65%. Vuol dire che per una lavatrice da 700 euro, acquistata con un finanziamento di 5 anni, la rata mensile sarà di 14 euro; uno smartphone da 850 euro, invece, verrà finanziato in 2 anni con una rata di 40 euro al mese; per un televisore da 1.200 euro, finanziato in 3 anni, la rata mensile sarà di 39 euro; un viaggio da 5.000 euro, finanziato in 3 anni, comporterà una rata mensile di 161 euro; mentre per un automobile da 20.000 euro, acquistata con un finanziamento di 6 anni, la rata è di 357 euro al mese. Ma le erogazioni, per ora, sono in calo: c’è una sforbiciata del 5,4% ai prestiti personali (quelli erogati senza una specifica finalità), passati da 120,5 miliardi a 113,9 miliardi, in discesa di 6,5 miliardi; saldo negativo anche sul fronte del credito al consumo (con cui si acquistano a rate vari beni e servizi), sceso di 1,7 miliardi (-1,4%), da 123 a 121,2 miliardi, in calo dalla seconda parte del 2024. In totale, i finanziamenti per lo shopping sono scesi in nove mesi di 8,2 miliardi (-3,4%) da 243,5 miliardi a 235,2 miliardi.

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