Il governo di Giorgia Meloni, "tra i più longevi della storia recente dell’Italia, gode di un solido sostegno pubblico". Lo rileva S&P nella valutazione con cui ha alzato il rating dell’Italia. L’esecutivo, prosegue l’analisi, "beneficia inoltre di una maggioranza parlamentare stabile e di limitate minacce di opposizione, il che ne rende probabile la permanenza al potere fino alle elezioni del 2027". Questa continuità politica "ha contribuito a preservare la stabilità dei mercati finanziari e a sostenere progressi costanti nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, evitando al contempo bruschi cambiamenti di rotta". Musica per le orecchie di palazzo Chigi. E fegati spappolati a sinistra.
L'innalzamento del rating da parte di Standard&Poor's di fatto ha anche messo in rileivo un altro fattore: il nostro Paese è più "meritevole" di Francia e Germania che annaspano nella instabilità politica.
Ma c'è un altro punto che va messo a fuoco e che fa tremare per davvero la sinistra. Nello spazio di soli sette giorni l’esecutivo ha conquistato, infatti, la conferma di Fitch e la promozione di S&P. Ora c'è un altro traguardo all'orizzonte: il 23 maggio per il responso della più severa, come sottolinea il Messaggero, fra le Big Three del rating, Moody's. Una promozione potrebbe rappresentare il colpo di grazia finale per la sinistra.