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S&P alza il rating dell’Italia. Giorgetti: "Governo premiato"

Per gli analisti americani "il rapporto debito-Pil si stabilizzerà a partire dal 2028"
venerdì 11 aprile 2025

1' di lettura

S&P Global Ratings ha alzato i rating sovrani (giudizio che viene espresso da un soggetto esterno e indipendente, l'agenzia di rating, sulle capacità di una società di pagare o meno i propri debiti ndr) a lungo termine in valuta estera e locale dell'Italia da BBB a BBB+, confermando i rating a breve termine ad A-2. L'outlook è stabile. Insomma, per gli analisti americani "il rapporto debito-Pil si stabilizzerà a partire dal 2028".

Immediata la reazione di Giancarlo Giorgetti. "Il giudizio di S&P premia la serietà dell’approccio del governo italiano alla politica di bilancio. Nel clima generale di incertezza, prudenza e responsabilità continueranno a essere la nostra linea di azione", ha commentato il ministro dell’Economia e delle Finanze.

In ogni caso S&P Global Ratings "ritiene che le società europee con rating beneficino di importanti fattori di attenuazione che dovrebbero consentire loro di gestire l'impatto diretto immediato dei dazi del 20% e del 10% imposti dall'amministrazione Trump sulle merci provenienti rispettivamente dall'Europa e dal Regno Unito". Il report, che approfondisce l’impatto dei dazi statunitensi sulle aziende europee, vede S&P prevedere che "il settore automobilistico europeo subirà gli effetti più negativi, dal momento che l'imposizione di un dazio del 25% sui veicoli importati negli Stati Uniti potrebbe avere ripercussioni negative sulle case automobilistiche europee e di altri Paesi del mondo e sulle loro estese supply chain. Le aziende europee che operano nel settore dell'alluminio e dell'acciaio, anch'esse soggette a una tariffa del 25%, saranno probabilmente colpite negativamente".

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