"Con la sospensione dei dazi decisa prima negli Stati Uniti, poi in Europa, si crea, si apre una fase di certa incertezza, che più o meno, a quanto ci dicono, durerà tre mesi, 90 giorni, il periodo per l’appunto della sospensione": Giulio Tremonti, deputato di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Affari esteri e comunitari di Montecitorio, lo ha detto al Tempo a proposito del passo indietro del presidente americano Donald Trump, che ha messo in pausa i dazi per 90 giorni per tutti tranne che per la Cina. Secondo Tremonti, dietro ci sarebbe una motivazione ben precisa: "Tutto dipende dall’enorme debito pubblico che gli Stati Uniti hanno contratto con il resto del mondo, e con il resto del mondo che fa valere sul debito pubblico degli Usa una sua posizione di forza".
Parlando dell'incontro tra Giorgia Meloni e Trump a Washington, in programma la prossima settimana per trattare sul tema dei dazi, il deputato ha detto: "La cosa certa è che la competenza istituzionale sul commercio internazionale è dell’Unione europea, spetta all’Unione europea e questo è, a mio avviso, un punto, un elemento di forza. E se a rappresentare tale punto di forza è un Paese come il nostro, come l’Italia, che lo ricordiamo è un Paese fondatore dell’Unione europea ciò potrà rivelarsi certamente utile".
Dazi, mossa estrema della Cina: "Quelli contro gli Usa salgono al 125%"
La Cina non arretra, anzi: rialza i suoi contro-dazi sulle importazioni dei beni Usa dall'84% al 125%, come riferito...Riferendosi invece alle conseguenze dell'annuncio dei dazi sui mercati mondiali, l'ex ministro ha spiegato: "È la realtà che di solito diventa un reality: questa volta è stato un reality che si è fatto realtà, tanto scenografici e straordinari sono stati gli avvenimenti che si sono verificati a Wall Street, come nelle altre Borse, nei giorni scorsi". E ancora: "C’è comunque il fatto che rimane, che resta fuori dal reality la realtà, e la realtà la fa la asimmetria tra l’enorme debito pubblico americano e la forza del creditore cinese, con gli effetti che si sono visti già ieri, almeno a giudicare dalle decisioni politiche".