E il sesto giorno si riposò. Lo so la citazione biblica è errata, ma lo è volutamente, perché io non mi riferisco al Dio cristiano, ma al tempio del dio pagano, Wall Street, dove da alcuni giorni l’Orso sta facendo una strage di piccoli e grandi investitori. Sono passati sei giorni dal momento dell’annuncio dei dazi (weekend compreso) e dopo tre sedute di dolorosi ribassi in borsa, ecco che è arrivato il rimbalzo! Si sono fermati a cinque giorni di lavoro anziché sei perché si sa, la borsa anticipa sempre, e anticipa anche il Principale, l’uomo che ci guarda da lassù, perché a Wall Street abitano entità superiori agli dei, Tom Wolfe li chiamava i «Dominatori dell’Universo» e in effetti quello che è accaduto negli ultimi giorni è stato un falò delle vanità.
Hanno perso soldi tutti, i “piccoli” e i grandi, e moralmente per i grandi è andata peggio, perché dopo le pessime figure rimediate nel 2016 quando urlavano «se vince Trump le borse crolleranno», questa volta facendo mea culpa si sono messi in scia a The Donald, sostenendolo con il “Trump Trade”, una mia amica avrebbe detto: hanno seguito “il ciuffo” e non si sono accorti o non hanno voluto vedere la minaccia dei dazi che Trump ha messo in pratica come una medicina per gli squilibri da riordinare. Squilibri che in borsa erano presenti ben prima di Trump, nel novembre dell’anno scorso, dopo le elezione l’economista Lorenzo Codogno scrisse un testo dal titolo “I mercati sono miopi”.
CONTA DELLE PERDITE
Ora terminata la prima grande battaglia si fa la conta delle perdite: 9.600 miliardi persi in tutto il mondo, 2.000 miliardi solo in Europa. Federico Fubini, giornalista economico tra i più seguiti, porta al programma L’aria che tira le sue slide che fotografano un’ecatombe: Elon Musk da questo ribasso ha perso 130 miliardi, Bezos 45 miliardi, elenco a cui aggiungo i 28,18 miliardi persi da Mark Zuckerberg, i 42,1 di Larry Ellison, i 34,6 di Larry Page, i 32,2 di Sergey Brin, figure di spicco della Silicon Valley. Ritornando a Fubini nella sua slide è presente anche Warren Buffett l’unico che tra i grandi ha guadagnato da questa crisi, la grafica dice ben 12 miliardi, e l’unico tra i grandi, sempre secondo Fubini, a non aver partecipato alla cerimonia di insediamento. Come a dire, si è dissociato da Trump e così ha guadagnato. Un’equazione che ha poco senso, visto che Warren Buffett ha sempre avuto come unica bussola il valore reale delle aziende su cui decide di investire, una delle poche volte a cui si è avvicinato alla politica è stato nel 2009 nel bel mezzo della Grande Crisi, decidendo di appoggiare l’amministrazione Obama attraverso l’acquisto di prodotti e azioni Goldman Sachs ma ricevendo in cambio forti garanzie, e lo fece perché era un affare.
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"Sanchez, il premier spagnolo, dice che questi dazi sono un attacco contro tutta l'Europa. Dall'altra parte...
Warren Buffett viene sempre scongelato quando fa più comodo e ricongelato quando non serve più. Già nel 1999 durante la bolla internet venne considerato un bollito, aveva meno di 70 anni, per riportarlo in gloria due anni dopo quando lo scoppio della bolla aveva reso tutti più poveri e lui anche allora era l’unico vincitore. Come oggi, ma non per Trump, bensì perché da tempo aveva considerato la borsa troppo cara accumulando grande liquidità per il momento opportuno. Gli investitori che hanno come unica ideologia il profitto lo sanno bene, l’Oracolo di Omaha (così lo chiamano da sempre i fedelissimi) aveva già disinvestito da Apple e Bank of America nell’agosto del 2024, aspettando la tempesta seduto su 276,9 miliardi di liquidità. Poche settimane dopo la Fed di Powell avrebbe tagliato i tassi, eccezionalmente durante il periodo di elezioni, una mossa sconsiderata perché fatta con una borsa in rally, un’inflazione ancora oltre i limiti e con un’economia in espansione. Uno spreco di risorse, ma una mossa che i giornalisti come Fubini applaudivano. E ora che della Fed c’è bisogno, come si ritrovano quelle risorse? Greenspan sarebbe stato più saggio. Intanto martedì 8 aprile Wall Street prova un ribalzo, il Dow Jones apre con un 30 a zero, dei 30 titoli del paniere nessuno al suono della campanella ha il segno negativo. Certo è solo un rimbalzo e ci sarà ancora molta volatilità però come fa Buffett bisogna saper guardare le occasioni. TAGLIO DELLE TASSE Peter Navarro, capo stratega di Trump molto discusso, ricorda che il più grande taglio delle tasse della storia americana, promesso da Trump, è in arrivo nel giro di pochi mesi, quindi (dice lui) qualsiasi discussione sulla recessione sembra sciocca se si considera questo. Inoltre la Fed non sta facendo il suo lavoro, ma il mercato dei Treasury sì. Per quanto si possa criticare il personaggio, il fatto è oggettivo, i tassi sono in caduta e il risparmio sugli interessi da pagare è per ora notevole. Ma l’aspetto più importante, se veramente volete imitare Warren Buffett (l’unico che secondo Fubini sta guadagnando) è l’atteggiamento da avere in questi momenti difficili: anziché sbagliare vendendo perché travolti dalle cattive notizie, cercate le buone notizie, perché ci sono. I prezzi molto più bassi sono una di queste.
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