
Dazi di Donald Trump, ecco le due regioni italiane più colpite: sarà uno tsunami

La guerra commerciale mossa da Donald Trump a suon di dazi, come ovvio, avrà pesanti conseguenze. Anche in Italia. E dunque ad immaginare quel che potrebbe essere dal prossimo 2 aprile, giorno in cui i dazi dovrebbero entrare in vigore, ecco piovere il report di Cia-Agricoltori Italiani, un'analisi condotta in base ai dati forniti da Nomisma e dall'Ufficio studi confederale. In base al report, si scopre che Sardegna e Toscana potrebbero essere le due regioni più colpite sul piano dell'export agroalimentare a causa dei dazi annunciati da Trump.
Esaminando i dettagli, la Sardegna risulta la regione più esposta ai balzelli. Sull'isola, infatti, viene prodotto oltre il 90% del Pecorino Romano Dop, prodotto che destina il 49% delle proprie esportazioni agroalimentari agli Stati Uniti. Di conseguenza, anche il 74% dell'export lattiero-caseario dell'isola prende la via del mercato americano.
Segue la Toscana, che vede negli Stati Uniti il principale sbocco per il 28% delle proprie esportazioni agroalimentari. Tra i prodotti più coinvolti, spiccano l'olio, che rappresenta il 42% delle esportazioni di settore, e i vini, con il 33%.
Ma gli effetti di questi dazi potrebbero colpire anche altre regioni: nel Lazio, ad esempio, il 58% dell'olio esportato ha come destinazione gli Stati Uniti; in Abruzzo, il 28% delle esportazioni di pasta e prodotti da forno segue la stessa rotta; in Campania, il 26% dei vini prodotti trova sbocco nel mercato americano.
In sintesi, a essere maggiormente esposti all'impatto delle nuove misure sono i comparti agroalimentari del Centro e Sud Italia, territori che nel corso degli anni hanno costruito solidi legami commerciali con gli Stati Uniti, spesso grazie alla domanda proveniente dalle numerose comunità di italiani residenti oltreoceano.
Dai blog

"Gen_", un film su Maurizio Bini, il medico del Niguarda che fa nascere e rinascere
