
Bce, i tassi precipitano al 2,5%: mutui stravolti, cosa cambia (e le cifre)

Come previsto, la Bce ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base, portandoli così dal 2,75% al 2,5%. Il Consiglio direttivo della Bce, si legeg nella nota, "ha deciso oggi di ridurre di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della Bce.
In particolare, la decisione di ridurre il tasso sui depositi presso la banca centrale, mediante il quale il Consiglio direttivo orienta la politica monetaria, scaturisce dalla valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria". I tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale saranno ridotti rispettivamente al 2,50%, al 2,65% e al 2,90%, con effetto dal 12 marzo 2025.
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Un beneficio dalla riduzione del costo del denaro lo ha chi il variabile lo sta già pagando da tempo, come mostrano i conti effettuati da Facile.it., secondo cui la rata di un finanziamento variabile, a seguito della diminuzione dei tassi di 25 centesimi, da 126 mila euro a 25 anni dovrebbe diminuire di circa 17 euro, passando dagli attuali 650 euro a 633 euro.
La riduzione dello 0,25% dei tassi di interesse da parte della Bce avrà infatti un riflesso sulle tasche dei consumatori che potrà trasformarsi - a seconda del tipo e della durata di mutuo - fino a 200 euro in meno a rata. Ad esempio, la Fabi calcola che su un prestito decennale il risparmio varia tra 37 e 182 euro, secondo l’importo finanziato mentre su un mutuo di 30 anni l’impatto è decisamente più forte, arrivando a oltre 200 euro mensili. Più nel dettaglio, su un mutuo da 100.000 euro a 20 anni, la rata si ridurrà di 76 euro al mese, mentre per lo stesso importo a 30 anni il risparmio sarà di 81 euro. Per un finanziamento di 250.000 euro a 30 anni, la riduzione mensile arriva a 203 euro, pari a oltre 2.400 euro annui. L’effetto sarà più marcato sui mutui di lunga durata, dove il peso degli interessi è maggiore. Secondo lo studio dell’Unione Nazionale dei Consumatori la rata, per chi ha contratto ora un mutuo a tasso variabile, si potrà abbassare di 17,50 euro al mese, pari a 210 euro all’anno. Un risparmio che va poi riducendosi man mano che il mutuo si avvicina alla sua scadenza e si paga quasi soltanto la quota capitale. Per il Codacons, invece, i minori costi si aggirano per un mutuo a 20 anni di importo compreso tra i 100mila e i 200mila euro, tra i 13 e i 27 euro al mese, pari a una minore spesa annua tra 156 e 324 euro. Se il finanziamento ha una durata di 30 anni, il taglio dei tassi dello 0,25% produrrebbe un risparmio medio tra i 15 e i 30 euro sulla rata mensile, tra -180 e -360 euro annui. Per un mutuo da 125mila euro a 25 anni, invece, un analogo taglio si traduce in un risparmio di circa 17 euro al mese, con un impatto da 204 euro su base annua. I risparmi possono non essere istantanei in quanto, spiegano gli esperti, il taglio deve riflettersi prima sul tasso di riferimento per i mutui, ossia l’Euribor.
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