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Ecco che con le sforbiciate di Vought la burocrazia si disintegra

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A seconda del braccio dell’emiciclo del Senato da cui lo guardano, a sinistra i repubblicani, a destra i democratici, Russell T. Vought è il diavolo o il messia. Di fronte, è uno smilzo dalla voce nasale, le spalle appena incurvate e l’addome di chi è vicino ai cinquanta, gli occhialoni tartarugati che chiamano atti di bullismo e la barba ossessivamente rifinita, come i baffetti. Le basette circondano l’ovale del viso senza soluzione di continuità con i capelli, pochini, che gli restano. A seconda delle circostanze in cui lo incontrate, sembra un impiegato o un serial killer. Capo dell’Office of Management and Budget, Vought è il personaggio più controverso della cerchia trumpiana: i democratici l’hanno definito un ideologo senza legge pronto alla jihad politica (sic). Per ritardare il voto della sua conferma (poi arrivata sulla linea di partito, 53 sì e 47 no) hanno parlato tutta notte, interventi su interventi, affinché “gli americani potessero capire il pericolo che rappresenta per la loro vita quotidiana”, ha detto il senatore dem Chuck Schumer. (...)

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