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Se Giorgetti è pronto a lucidare le medaglie già incrostate dei giochi di Macron

Mauro Zanon
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Ieri pomeriggio, nella Sala Ciampi del ministero dell’Economia e delle Finanze italiano, è stata presentata la Collezione Numismatica 2025 della Repubblica Italiana, coniata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. All’evento sono intervenuti il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, il presidente e l’amministratore delegato dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Paolo Perrone e Francesco Soro. «Valorizzare questa tradizione significa non solo sostenere la nostra storia artigiana e industriale, ma anche creare nuove opportunità per i giovani e far crescere nuove professionalità. Vogliamo che le nostre monete siano un biglietto da visita per l’Italia nel mondo, un simbolo della nostra cultura, della nostra storia e della nostra creatività», ha dichiarato il ministro Giorgetti aprendo la cerimonia. Riferendosi ai vari tipi di conio, da quello dedicato a Michelangelo a quello contro la violenza sulle donne, alla moneta che celebra le eccellenze italiane, come Lamborghini e Campari, Giorgetti ha sottolineato: «Le monete sono molto di più di un semplice pezzo di metallo». Soprattutto se sono coniate da un istituto di eccellenza come la Zecca dello Stato italiano, che il mondo ci invidia, a partire dalla Francia, viste le ultime figuracce della Monnaie de Paris, la Zecca di Stato francese.

«C’è una moneta dedicata ai Giochi olimpici e Paralimpici di Milano-Cortina del 2026. Ci mettiamo a disposizione come Zecca per rimettere a lucido le medaglie degli olimpionici di Parigi, che, ho visto, si sono lamentati del rapido deterioramento», ha dichiarato Giorgetti durante il suo intervento. Uno sfottò in punta di fioretto alla Francia per quanto emerso nelle scorse settimane. Secondo quanto rivelato da un’inchiesta del media francese Le Lettre, un centinaio di atleti dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 è stato infatti “costretto” a restituire le medaglie vinte la scorsa estate. Il motivo? Il deterioramento delle medaglie, arrugginite, scolorite e rovinate al punto da sembrare vecchie di anni: praticamente da buttare. «Sembra tornata dalla guerra», aveva già denunciato ad agosto lo skater statunitense Nyjah Huston, bronzo nello street. Lo sportivo aveva condiviso sul suo profilo Instagram una foto della medaglia vinta il 29 luglio 2024: «Bellissima questa medaglia, ma ha solo una settimana e sembra già vecchia: non è di grande qualità.

 

 

Queste medaglie olimpiche sono bellissime quando sono nuove di zecca, ma dopo averla indossata a contatto con la pelle e con un po’ di sudore, e dopo averla fatta indossare ai miei amici durante il fine settimana, si è dimostrata di qualità inferiore rispetto a quello che si potrebbe pensare». Un mese fa, anche i nuotatori francesi Clément Secchi e Yohann Ndoye-Brouard avevano condiviso sui social le immagini delle loro medaglie di bronzo – conquistate nella staffetta mista 4x100 – in pessime condizioni. Per la figuraccia internazionale, la Monnaie de Paris ha licenziato i tre principali responsabili della produzione. Il Comitato organizzativo delle Olimpiadi parigine, a inizio gennaio, aveva fatto sapere che le medaglie difettose «saranno sostituite». Ma gli atleti sono ancora in attesa.

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