Mediobanca risponde all'offerta di Mps: "Distrugge il valore, scalata ostile"
Mediobanca ritiene che l’Ops di Mps "non è stata concordata ed è da ritenersi ostile" e "non abbia valenza industriale pregiudicando l’identità e il profilo di business del Gruppo Mediobanca focalizzato su segmenti di attività a elevato valore aggiunto e con evidenti traiettorie di crescita": lo si legge in una nota la termine del cda.
Inoltre si aggiunge che si ritiene che l’Ops "distrugga valore per gli azionisti di Mediobanca e di Mps essendo facile prevedere una copiosa perdita di clienti in quelle attività (quali il Wealth Management e l’Investment Banking) che presuppongono l’indipendenza, la reputazione e la professionalità dei professionisti; sia negativamente caratterizzata dalla difficoltà a determinare il valore intrinseco dell’azione della Banca Mps che presenta un patrimonio netto che fronteggia rilevanti attività fiscali, attività deteriorate e rischi di contenzioso legale (3,3miliardi), indicatori di rischio peggiori rispetto alle altre banche italiane, rilevanti perdite pregresse, una marcata concentrazione geografica (70% filiali al centro-sud Italia) e di clientela (piccole media impresa), mancanza di fabbriche prodotto".
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Il comunicato con cui Mediobanca ha rigettato l’Ops di Mps "non concordata è fortemente distruttiva di valore" è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione di Mediobanca con l’astensione di Sandro Panizza e Sabrina Pucci, i due consiglieri espressione di Delfin.
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