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Stipendi, cuneo e Irpef nella manovra: occhio alla busta paga, cosa cambia (e chi guadagna di più)

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Con la manovra 2025, in cui sono stati confermati il cuneo fiscale e l’Irpef a tre aliquote ed è stato introdotto un tetto alle detrazioni fiscali, cambieranno gli stipendi. Le buste paga dei lavoratori quest'anno saranno diverse, soprattutto per chi ha un reddito medio basso e una famiglia numerosa. I più svantaggiati saranno i single e quelli con un reddito più alto. In particolare, i lavoratori con reddito fino a 20mila euro in busta paga avranno uno sconto di tasse sul:
- 7,1% del reddito fino a 8.500 euro annui;
- 5,3% fra 8.501 e 15 mila euro;
- 4,8% fra 15.001 e 20 mila euro.

Per chi guadagna sopra i 20mila euro e fino ai 32, la detrazione è fissa di mille euro. Per chi guadagna invece sopra quella cifra e fino a 40mila euro la detrazione va a scalare: da 40 mila euro si deve sottrarre il proprio reddito e il risultato va diviso per 8mila e moltiplicato per mille. Tra i 40 e i 75mila euro tasse e detrazioni restano invariate. Per quanto riguarda i tetti alla possibilità di usare le detrazioni, sopra i 75mila euro di reddito il limite è fissato a 14mila euro fino a 100.000 euro e 8mila euro sopra questa soglia. Gli importi ora previsti dalle detrazioni dovranno poi essere modificati in base al numero dei figli a carico e alla loro età: si dimezza se non ci sono figli, si riduce con uno o due figli a carico, rimane intatta se si ha un figlio disabile.

 

 

 

I due tetti da 14 e 8mila, poi, vanno moltiplicati per un coefficiente famigliare, determinato dal numero dei componenti del nucleo, dando così l'importo massimo per cui si può chiedere il rimborso. I coefficienti sono:
- 0,50 in assenza di figli;
- 0,70 con un figlio a carico;
- 0,85 con due figli;
- 1 più di due figli o uno con disabilità.
Scompare invece la possibilità di detrarre le spese dei figli sopra i 30 anni. L'eventualità resta solo se si tratta di figli con disabilità.

 

 

 

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