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Tessera sanitaria, patente, carta d'identità: da oggi sono sul cellulare

Claudia Osmetti
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Si chiama “It Wallet” ed è, a tutti gli effetti, un portafoglio telematico. Lo scarichi sullo smartphone, ti permette di conservare (per il momento) alcuni documenti, tra non molto verrà implementato per l’utilizzo di alcuni servizi digitali che «saranno disponibili nel 2025» (parola di Alessio Butti, FdI, sottosegretario all’Innovazione) e già adesso puoi mostrare quel che ti viene richiesto da lì, cioè dallo schermo del cellulare, alle forze dell’ordine durante un controllo. Libretto-e-licenza-di-guida-per-favore: ma il libretto è (ancora quello) cartaceo, conservato nel vano a fianco del cruscotto; la patente, invece, è virtuale. Validissima, certificata dalla motorizzazione: anche se in mano non hai nessuna carta rosa plastificata, solo quel telefonino che tanto, siamo onesti, oramai ce lo portiamo tutti dappertutto.

La “rivoluzione” (lo è per davvero, per una volta abbiamo anticipato persino i tempi europei) inizia oggi. O meglio, è iniziata un mesetto fa per 50mila italiani che hanno fatto da apripista sperimentando il borsellino 2.0, ora è disponibile per chiunque. Epperò come funziona? Come si fa? In realtà, un po’ di pazienza a parte per chi non è pratico d’informatica, la procedura è più semplice a sbrigarla che a spiegarla. Andiamo con ordine. 1. Anzitutto è necessario avere avere installato sul proprio smartphone (i telefonini che non consentono il traffico dati non possono essere utilizzati) l’app Io, quella per i servizi pubblici. Chi non l’avesse può tranquillamente procurarsela sul proprio store (Apple store per gli iPhone, Play store per chi utilizza un sistema Android). È gratuita e il download dura pochissimi secondi. 2. A questo punto bisogna fare l’accesso autenticato: il metodo più veloce è tramite il codice pin della cie, ossia della carta d’identità elettronica (chi non l’avesse può richiederla al proprio Comune di residenza anche se quella vecchia, cartacea, non è in scadenza). Servirà un indirizzo email da confermare. 3. Arrivati qui occorre scorrere in basso fino alla sezione “Portafoglio” dove una serie di opzioni guideranno all’iter di caricamento dei documenti ammessi (patente, tessera sanitaria e carta europea della disabilità). È bene tenere a mente che l’“It Wallet” conserva la nostra identità digitale, quindi verrà richiesta una una nuova verifica tramite Spid, cie o app CieId (che è appunto collegata alla cie). 4. Ora si procederà documento per documento. Implementando, per esempio la patente (ma lo stesso discorso vale per gli altri) il software riconoscerà in automatico quella emessa a nostro carico, per cui dovremmo confermare la correttezza dei dati i quali verranno inviati alla motorizzazione civile che, presumibilmente, dell’arco di pochi minuti, se non ci sono problemi, li confermerà a sua volta.

E il gioco è fatto. Ovviamente queste sono indicazioni di massima, basate sull’esperienza di chi ha potuto già implementare il portafoglio digitale che, sia chiaro, resta uno strumento in più a nostra disposizione, più comodo e più veloce, ma assolutamente non obbligatorio. I documenti caricati sull’“It Wallet” sono legalmente validi, vuol dire che ufficialmente valgono alla stregua di quelli cartacei, ma non sempre sono accettati, almeno non ora: per esempio non sono sufficienti per imbarcarsi su aerei o navi (al gate dell’aeroporto serve ancora la carta d’identità fisica) e qualora si commenta una grave irregolarità stradale che comporta il ritiro della patente l’identificazione può essere fatta tramite app, sì, ma l’effettivo ritiro della licenza deve avvenire per forza con la consegna materiale del documento.

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