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Fisco, 3 milioni di lettere in partenza nel 2025: chi può essere sanzionato

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Tre milioni di lettere in partenza dall'Agenzia delle Entrate nel 2025. Si tratta di avvisi inviati tramite Pec o posta tradizionale ai contribuenti e volti a informare su eventuali discrepanze o omissioni nei dati dichiarati a seguito di un confronto con le informazioni presenti nelle banche dati fiscali. Sono, dunque, delle comunicazioni preliminari, inviate prima di un eventuale accertamento fiscale. In questo modo il destinatario ha la possibilità di correggere l’errore o l’omissione. Può succedere, per esempio, in caso di omessa comunicazione dell’Iva o di dichiarazioni Iva non presentate.

Gli errori e le omissioni fiscali possono essere corretti attraverso il “ravvedimento operoso”. Una volta ricevuta la lettera preliminare, il contribuente può inviare una dichiarazione integrativa in cui vengono indicati i redditi o gli imponibili non dichiarati e contestati. A questo punto, sarà necessario versare le imposte aggiuntive, gli interessi e le sanzioni per le violazioni commesse, pur essendo possibile applicare una riduzione sulle stesse. Il pagamento delle sanzioni avviene tramite il modello F24 e non è consentito il pagamento rateale. 

 

 

 

Questo strumento di avviso si è rivelato molto efficace nel recupero delle imposte non pagate. Tanto che dal 2015 al 2023 il numero di lettere inviate è cresciuto in modo significativo, passando da 300mila a oltre 3 milioni, con un recupero delle somme aumentato da 300 milioni a 4,2 miliardi di euro. E si continuerà anche nel 2025. In questo modo, l’amministrazione finanziaria può focalizzarsi su situazioni di maggior rischio fiscale, ottimizzando le risorse a disposizione.

 

 

 

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