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Mediaset mette il turbo: il Biscione chiude i 9 mesi con 2 miliardi di ricavi

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Benedetta Vitetta
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Grazie a utili, ricavi e raccolta pubblicitaria in netta crescita, ieri, a Piazza Affari, i titoli di Mfe-Mediaforeurope (Mfe A dell’1,68% a 4,1 euro mentre Mfe B a 2,9 euro in rialzo del 3,56% dopo aver guadagnato quasi 10 punti percentuali) hanno brillato fin dall’avvio delle contrattazioni spinti in alto dagli ottimi risultati trimestrali che hanno superato le attese, con un outlook per l’intero 2024 migliore del previsto. Il gruppo televisivo controllato dalla Finivest della famiglia Berlusconi ha archiviato i primi nove mesi dell’anno con ricavi superiori a 2 miliardi di euro (+7,7%), sostenuti da ricavi pubblicitari lordi per 1,943 miliardi (+6,5%). Il risultato operativo (ebit) è salito a 126,6 milioni (+28,7%) mentre l’utile netto ha toccato gli 88,7 milioni (escludendo ProsiebenSat1 di cui detiene il 29,99% del capitale sociale, ndr), con un incremento di ben il 38,7% rispetto ai primi 9 mesi del 2023. Una leggera frenata c’è stata, invece, nel programma di taglio dei costi, che sono stati di 1.878 milioni contro i 1.763 dello stesso periodo del 2023, principalmente dovute «alle variazioni del perimetro di consolidamento e per il processo di rinnovamento dell’offerta editoriale televisiva e digital avviato in Spagna a partire dallo scorso esercizio» si legge in una nota diffusa dal quartier generale di Cologno Monzese. In miglioramento pure l’indebitamento finanziario netto (passato da 902,8 a 718,6 milioni), nonostante la distribuzione, nel mese di luglio, di ben 140 milioni di dividendi. Molto buone anche le previsioni per la raccolta pubblicitaria nel IV trimestre che, per fine anno, dovrebbero crescere di almeno il 5%, decisamente sopra le attese in un mercato che resta per ora difficile.

Il risultato è trainato principalmente dai ricavi realizzati in Italia che chiuderà il 2024 con una crescita del 6%, pur in assenza di eventi sportivi sui propri canali, come le Olimpiadi di Parigi, gli Europei di Calcio e la Champions League da settembre. E se il Belpaese corre, in Spagna i vertici di Mfe-Mediaset puntano a realizzare ricavi pubblicitari in linea con lo scorso anno. «Tutti i nostri principali indicatori economici sono in netta crescita: ricavi, risultato operativo ed utile che cresce ben del 38%» ha spiegato ieri l’amministratore delegato di Mfe-Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, «ci sarà anche un consistente miglioramento della posizione finanziaria netta di quasi 200 milioni nonostante la distribuzione di dividendi per circa 140», ha aggiunto il top manager che punta a «chiudere l’esercizio con questa marcia, con un andamento allineato ai primi nove mesi».

 



E ha sottolineato Berlusconi, «l’Italia è trainante, prova che la strategia del nostro sistema crossmediale, appena c’è mercato, è efficace e porta risultati eccellenti: è proprio questo il modello di sviluppo che vorremmo estendere al progetto di broadcaster europeo» ha concluso. Confermate le stime per l’intero 2024 sul risultato operativo e la generazione di cassa «in sensibile progresso», con un risultato netto consolidato che dovrebbe essere superiore a quello dello scorso esercizio. Sul fronte degli ascolti televisivi, In Italia, dalle rilevazioni Auditel è emerso che nei primi 9 mesi il totale delle Reti Mediaset ha ottenuto il 36,6% di share nelle 24 ore, il 36,7% in Day Time e il 35,5% in Prime Time. Mediaset ha così confermato la propria leadership sul target commerciale (15-64 anni) nel totale giornata (39,1%), nel Day Time (39,3%) e nel Prime Time (37,9%). E Canale 5 si conferma prima rete nazionale su questo target nella fascia delle 24 ore e del Day Time. In Spagna, invece, il Grupo Audiovisual Mediaset España nelle 24 ore ha registrato sul totale individui una quota pari al 25,1% e al 27,5% sul target commerciale. In Prime Time, il gruppo ha poi raggiunto una quota del 24,5% sul totale individui e del 26,3% sul target commerciale mentre in Day Time ha ottenuto il 25,3% sul totale individui e il 28,0% sul target commerciale.

 

 

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