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Criptovalute, quattro buoni motivi per togliere una assurda supertassa

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Conoscete il giudizio di questo giornale: il disegno di legge di bilancio presentato dal governo è complessivamente buono, pur nella sua notevole (e in qualche misura obbligata) prudenza. Potrebbe diventare addirittura molto buono se, in sede di discussione e modifica parlamentare, fossero approvati gli emendamenti di cui vi abbiamo diffusamente parlato ieri: e cioè quelli volti ad estendere un po’ l’area dei tagli all’Irpef, coinvolgendo non solo le fasce di reddito più basse (quelle oggetto già l’anno scorso di un beneficio, che da quest’anno diverrebbe positivamente strutturale), ma anche una porzione di ceto medio.

Un’ipotesi che è stata ventilata è quella di allargare la fascia di reddito che oggi arriva a 50mila euro lordi annui portandola fino a 60mila, e assoggettandola a un’aliquota del 33% anziché del 35% (e anziché del 43% per i redditi tra 50 e 60mila euro). Si tratterebbe di un altro tratto di strada nella direzione giusta. Il nostro auspicio è ben noto ai lettori: essendo previste da qui a fine legislatura tre leggi di bilancio, e magari altri cinque se il centrodestra vincerà anche le prossime politiche, si tratterebbe di immaginare un percorso a tappe (nella nostra simulazione: ben 8 tappe), prevedendo ogni anno un piccolo ulteriore taglio fiscale. Il che – ovviamente – prevede la necessità di una corrispondente operazione di tagli agli sprechi: meno tasse e insieme meno spesa improduttiva (...)

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