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Stellantis, il crollo ora è senza precedenti: -28 per cento

di Benedetta Vitetta martedì 5 novembre 2024

2' di lettura

Terzo mese consecutivo col segno meno davanti per le immatricolazioni auto. Infatti nel Belpaese, ad ottobre, sono state immatricolate 126.488 vetture (- 9,05% sul 2023). Purtroppo si tratta di un calo che riguarda l’intero settore dell’automotive, ossia i veicoli a benzina ma anche quelli elettrici che, a ottobre, han registrato un calo del 13,3% con 4.963 vetture Bev immatricolate, mentre nei primi dieci mesi 2024 sono state 52.523, (+2% sul 2023). Il volume globale delle vendite mensili - 671.722 unità - ha interessato per il 18,83% vetture nuove e per l’81,17% auto usate, mentre i trasferimenti di proprietà sono stati 545.234 a fronte di 494.553 passaggi registrati nell’ottobre ’23. In più, nei primi 10 mesi dell’anno, stando ai dati diffusi dal ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, sono state vendute 1.328.663 auto, appena lo 0,096% in più rispetto allo stesso periodo del 2023. Ancora una volta spicca il forte calo di vendite di Stellantis che, a ottobre, ha fatto segnare una riduzione delle immatricolazioni del 27,8% sul 2023, con la quota di mercato che ridottasi al 25,2% dal precedente 31,7 per cento. Guardando ai primi 10 mesi di quest’anno il gruppo, guidato da Carlos Tavares, ha immatricolato 397.232 auto (-8,02% sul 2023 con 431.876 immatricolazioni). Un calo che non passerà certo inosservato il 14 novembre al Tavolo convocato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

«La crisi della domanda in Italia e più in generale in Europa, con la contrazione dei volumi produttivi, han creato una situazione di gravissima difficoltà per la nostra filiera» ha detto ieri Roberto Vavassori, presidente dell’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica (Anfia), che invita l’esecutivo «a ripristinare il fondo automotive pluriennale, le cui risorse sono ossigeno indispensabile perla filiera». Anche perché, ha aggiunto Vavassori, «il trend al ribasso in corso rischia di portare in rosso il consuntivo di fine anno». A dargli man forte è il presidente del Centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano, per cui «in questa situazione è urgente che l’Ue rompa gli indugi e riveda le sue posizioni sulla transizione energetica dell’auto. Essere prima della classe nel mondo su questo terreno sta portando forti perdite al settore dell’automotive e all’economia Ue. Procedendo su questa strada la catastrofe è dietro l’angolo».

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Pure le previsioni dell’Unrae, l’associazione che raggruppa le case produttrici estere, sono contenute: il volume totale d’immatricolazioni è previsto a1,59 milioni di vetture per il 2024 (+1,5% sul 2023) dovuto a un persistente indebolimento del potere d’acquisto delle famiglie. E anche per il 2025 le prospettive indicano un mercato piatto a 1,6 milioni di vetture, ben lontani dai quasi 2 milioni del 2019. Infine, tornando a Stellantis, dove la situazione è ormai incandescente, oggi gli operai della Maserati di Modena sciopereranno per per 4 ore durante la visita di Tavares. L’8 novembre poi incroceranno le braccia i lavoratori di Atessa (Chieti).

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