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Tasse, ecco il piano del governo Meloni per attrarre i milionari in fuga da Londra

Simone Di Meo
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Italians do it better, verrebbe da dire. La politica fiscale del governo Meloni ha infatti stregato un’Inghilterra alle prese con una super finanziaria tutta lacrime e sangue da 30 miliardi di euro. Il quotidiano The Telegraph ha pubblicato ieri un articolo dal titolo inequivocabile («Come l’Italia sta attirando i milionari britannici») per spiegare che ben 6mila ricconi sono «destinati a fuggire dalla Gran Bretagna per l’Unione europea entro la fine di dicembre». Ad accoglierne una bella fetta potrebbe essere proprio il nostro Paese dove è stata introdotta una flat tax da 200mila euro (167.000 sterline) «per ogni nuovo residente ad alto reddito che decide di stabilirsi», si legge ancora nel reportage firmato dal giornalista economico Josh Kirby.

Il quotidiano inglese, una vera e propria istituzione culturale in Gran Bretagna che raggiunse fama planetaria dando per primo la notizia dello scoppio della seconda guerra mondiale, parla espressamente di “vittoria” di Giorgia Meloni per aver saputo trasformare il Bel Paese in un approdo seducente per imprenditori e uomini d’affari provenienti dalla “Perfida Albione” e spaventati dalla deriva «comunisteggiante» intrapresa dal nuovo inquilino di Downing Street.

 

 

 

Il primo ministro laburista Keir Starmer sta lavorando insieme al suo Gabinetto a una complessa manovra di bilancio, che dovrà essere presentata entro mercoledì prossimo, che rappresenta l’ultimo ed estremo tentativo per evitare il ritorno all’austerità per i sudditi di Sua Maestà. Un danno economico e politico che rischierebbe di compromettere il neogoverno di sinistra, in carica da appena cento giorni, e che farebbe sprofondare la nazione nel panico di una nuova recessione dopo quella registrata nel 2023.

Starmer ha promesso che non toccherà i redditi dei dipendenti pubblici per concentrarsi sulle fasce sociali più alte, ma è quasi certo che i sacrifici di questa piccola parte della popolazione non saranno sufficienti a recuperare le risorse finanziarie necessarie a mettere in sicurezza i conti, soprattutto ora che il debito pubblico inglese ha raggiunto il 100% del Pil. D’altronde, accusano i conservatori, aumentare le tasse sulle scuole private non potrà mai risolvere la voragine nelle finanze pubbliche post Covid.

 

 

 

«L’Italia è in cima alla lista delle destinazioni europee previste per i milionari globalmente mobili nel 2024, che include anche Grecia e Svizzera», sottolinea il Telegraph puntualizzando che Atene e Berna non possono, in alcun modo, sperare di competere con Roma quanto ad appeal. I milionari inglesi, è il ragionamento del quotidiano d’Oltremanica, amano da sempre l’Italia, il clima, il cibo, la storia e, in particolare, la strategica posizione nel Mediterraneo che consente di raggiungere le più importanti mete europee in poche ore di volo. Caratteristiche che posizionano Roma anche sopra mete fiscali particolarmente attraenti come Dubai e Monaco dove, è vero, la tassazione è quasi inesistente, ma dove è altrettanto vero che non esiste un life style nemmeno paragonabile a quello tricolore.
Una strategia fiscale che si annuncia vincente non solo per i nuovi incassi tributari, ma anche per gli effetti secondari che ne deriveranno nell’immediato. Più milionari residenti in Italia significa infatti più consumi nel nostro Paese, più Iva e maggiori investimenti provenienti dall’estero sul territorio. E quindi altra ricchezza e nuova occupazione a favore degli italiani che vi saranno coinvolti. Così la sinistra tutta tasse e pessimismo è servita. Elementare, Watson.

 

 

 

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