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Manovra, Mattarella firma: dalle pensioni alle detrazioni fiscali, tutte le novità

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C'è la firma del presidente della Repubblica. Sergio Mattarella ha così autorizzato la presentazione in Parlamento del disegno di legge di Bilancio. Il testo della manovra 2025, formato da 144 articoli, è arrivato alla Camera. Dal cuneo fiscale alle pensioni, dal turismo alla crisi idrica, dalle imprese alla scuola alle detrazioni fiscali: ecco tutte le novità. 

PENSIONI:
Sale a 617,89 euro la pensione minima aumentando di circa 3 euro in più rispetto alla cifra attuale. La perequazione sarà del 2,2 per cento per il 2025 rispetto al trattamento minimo prima della maggiorazione (598,61 euro) e dell'1 dell'inflazione del 2024. L'aumento sarà dunque di 1,3 punti percentuali per l’anno 2026. La perequazione è inferiore al 2,7 per cento prevista per il 2024

DETRAZIONI FISCALI:
Primo assaggio di quoziente familiare per i nuclei con reddito sopra i 75mila euro. Fermi restando gli specifici limiti previsti da ciascuna norma agevolativa, per i soggetti con reddito complessivo superiore a 75.000 euro gli oneri e le spese per i quali è prevista una detrazione dall’imposta lorda sono ammessi in detrazione fino a un ammontare calcolato moltiplicando l’importo base determinato in corrispondenza del numero di figli. L’importo base è pari a 14.000 euro, se il reddito complessivo del contribuente è superiore a 75.000 euro; 8.000 euro, se il reddito complessivo del contribuente è superiore a 100.000 euro.

BONUS BEBÈ:
Una misura attiva per i prossimi due anni. Per ogni figlio nato o adottato dal primo gennaio 2025 è riconosciuto un importo una tantum pari a 1.000 euro, erogato nel mese successivo al mese di nascita o adozione per le famiglie con Isee non superiore a 40.000 euro annui.

TASSA BITCOIN:
Stretta fiscale sulle operazioni in criptovalute come il Bitcoin: in base al ddl Bilancio depositato alle Camere sulle plusvalenze e gli altri proventi l’imposta sostitutiva è applicata con l’aliquota del 42 per cento. Decade anche il tetto dei ricavi per le imprese passibili di imposta: secondo il provvedimento, che adesso passerà all'esame della commissione Bilancio della Camera, sono soggetti passivi dell’imposta sui servizi digitali i soggetti esercenti attività d’impresa che realizzano ricavi derivanti da servizi digitali nel territorio dello Stato.

 

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