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Manovra, meno tasse alle famiglie, a pagare sono le banche

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 Giancarlo Giorgetti

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Le banche (e le assicurazioni) faranno la loro parte, ma sulla base di un accordo. Il bonus ristrutturazioni risale dal previsto 36 al 50%, percentuale che prima dell’ubriacatura del 110% era considerata da fiaba, i circa 18 miliardi destinati al taglio delle tasse, tra sforbiciata al cuneo, accorpamento delle aliquote e decontribuzioni per le assunzioni, diventano strutturali, in altre parole non ci sarà più pericolo di trappole o tagliole nei prossimi anni. E arrivano altri aiuti perle famiglie, a partire dalla “Carta per i nuovi nati”, che riconosce 1000 euro ai genitori entro la soglia Isee di 40 mila euro per far fronte alle numerose prime spese per ogni nuovo figlio. Per la sanità sono previste risorse aggiuntive (circa 3 miliardi) che oltre alla cifre assolute faranno salire la dotazione anche in linea con la crescita del Pil nominale. I tagli alla spesa pubblica saranno robusti e lineari, per circa il 5% del budget dei ministeri. Partirà il riordino delle tax expenditures, con un occhio di riguardo al quoziente familiare. E le accise di benzina e gasolio saranno allineate, per evitare una procedura di infrazione europea. Sono questi i punti principali delle bozze entrate nel Consiglio dei ministri di ieri sera.

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