Tavares minaccia ancora: tagli e chiusure? "Non escludo nulla"
Ci risiamo: Carlo Tavares riesce a scatenare l'ennesima indignazione. E pure bipartisan. Il motivo? I licenziamenti. Sì perché anche se i tagli non sono all'ordine del giorno, non è escluso che Stellantis possa ricorrervi in futuro. A dirlo lo stesso amministratore delegato intervistato da Radio Rtl al salone dell'Auto di Parigi. Alla domanda sui i tagli di posti di lavoro per rafforzare la solidità del gruppo, Tavares non ha esitato a dire: "Non scarto nulla. La salute finanziaria di Stellantis non passa unicamente dalla soppressione di posti" ma "passa attraverso tante altre cose: immaginazione, intelligenza, innovazione. Che è quello che stiamo facendo".
Poi il chiarimento: "i licenziamenti non sono al centro della nostra riflessione strategica", focalizzata piuttosto sul "rendere i nostri clienti felici, attraverso la qualità dei nostri prodotti, attraverso l'innovazione delle nostre tecnologie, e dalla dimensione accessibile della nostra mobilità che deve essere pulita". I timori però rimangono e indignano. "Le ennesime, sconcertanti, dichiarazioni di Tavares su possibili licenziamenti rendono ancora più urgente e attuale l’operazione verità sui miliardi pubblici incassati da Stellantis tuona attraverso una nota Matteo Salvini -. Si tratta di fiumi di denaro che, per le decisioni del gruppo, hanno prodotto utili per i manager, investimenti all’estero e tagli dolorosi in Italia. È uno scandalo che faremo emergere in tutta la sua grandezza".
Non è da meno Carlo Calenda. Il leader di Azione ricorda che "oggi le fabbriche di Stellantis sono praticamente chiuse. Tavares è arrivato a dire che Mirafiori era il centro straordinario dove si chiudeva il cerchio: il crollo produttivo è stato dell'83 per cento, vi rendete conto? E per moltissimi anni non è stata detta una parola".