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Calano i fondi per gli ex deportati ma i tagli maggiori li ha fatti la sinistra

Alberto Busacca
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«Il governo tradisce gli ex deportati». L’allarme è stato lanciato ieri mattina da Repubblica. «L’esecutivo di destra di Giorgia Meloni», spiegava l’articolo, «ha deciso di tagliare i fondi all’associazione dei perseguitati politici antifascisti (Anppia) e a quella degli ex deportati nei campi nazisti (Aned). Esponendole a un rischio concreto: la chiusura per mancanza di risorse». Non solo. Tutto questo, continuava il pezzo, «accade a pochi mesi dall’ottantesimo anniversario della Liberazione, che sarà nel 2025. E per mano dell’esecutivo a guida Fratelli d’Italia, che ha la fiamma nel simbolo e il Movimento sociale nell’albero genealogico». Vediamo brevemente i numeri. Il “riparto dei contributi alle associazioni combattentistiche vigilate dal ministero dell’Interno” prevede per il 2024 uno stanziamento di 1.858.388 euro da destinare a tre sigle: l’Associazione nazionale vittime civili di guerra (Anvcg); l’Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti (Anppia); l’Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti (Aned). In effetti, lo stanziamento si è ridotto rispetto al 2023, quando era di 1.956.197 euro. Questo si è tradotto quindi in un calo delle entrate per tutti i gruppi. Nello specifico, l’Anvcg passa da 1.525.833 a 1.505.294 euro, l’Anppia da 234.743 a 185.838 euro, l’Aned da 195.619 a 167.254 euro. La sforbiciata, che è stata giustificata con il calo degli iscritti delle organizzazioni, ha fatto infuriare anche la sinistra. «L’effetto finale», ha detto il dem Federico Fornaro, «è che nel 2025 potrebbero chiudere i battenti associazioni che tengono viva la memoria. E questo per scelta discutibile di un governo di destra... Imbarazzante». E poi la segretaria del Pd Elly Schlein: «Non accetteremo i tagli della maggioranza perché, in vista dell’ottantesimo anniversario della Liberazione, hanno l’evidente obiettivo di impedirne le celebrazioni».

SFORBICIATE DEMOCRATICHE
Ricapitoliamo quanto sostengono Repubblica e la sinistra: arriva l’ottantesimo anniversario della Liberazione e per ripicca il governo di destra, sotto sotto ancora nostalgico, decide di punire gli antifascisti tagliando i fondi alle associazioni degli ex deportati nei campi nazisti e dei perseguitati politici antifascisti, nonostante le vibranti proteste dell’opposizione. Peccato che questa ricostruzione sia molto parziale e non tenga minimamente conto di quello che è successo negli ultimi anni. Partiamo da due dati: nel 2012 lo stanziamento totale destinato alle tre associazioni era di 3.281.143 euro; nel 2022, all’arrivo di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, era di 2.156.197 euro. In dieci anni di governi con il Partito democratico in maggioranza (a parte la breve parentesi del primo esecutivo guidato da Giuseppe Conte), c’è stato quindi un taglio ai fondi destinati ai perseguitati politici antifascisti e agli ex deportati di oltre un milione di euro all’anno, più del 30%. Gli anni peggiori sono stati il 2013, in cui si è passati da 3.281.143 a 1.892.961 euro, e il 2015, in cui si è scesi da 1.818.872 a soli 1.379.680 euro, il minimo storico, ben al di sotto dello stanziamento fatto oggi. Del resto pure Dario Venegoni, presidente di Aned, sentito da Repubblica ammette che in passato «c’erano già stati tagli». Anche se poi arriva la critica il Viminale: «Sono incazzato più che deluso. Noi riteniamo di fare un’opera meritoria, abbiamo ricevuto anche una medaglia proprio dal ministro dell’Interno e invece gli uffici dello stesso ministero pensano che siamo un vecchio rottame».

FURBETTI E SMEMORATI
Ora, per capirsi: è legittimo che le associazioni interessate siano deluse e si lamentino. E si può discutere sull’opportunità di un’ulteriore sforbiciata. Quello che è però fuori luogo è che la sinistra cavalchi questa situazione evocando presunte simpatie fasciste dell’esecutivo. Eh no, cari compagni, i tagli più significativi alle associazioni degli ex deportati e dei perseguitati politici antifascisti li hanno fatti proprio i governi di cui facevate parte anche voi. Evidentemente, dalle parti dei dem, c’è chi si ricorda di essere antifascista solo quando sta all’opposizione...

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