Legge di bilancio: scriverla sarà complesso ma tagliare le tasse ora è imperativo
Dalle prime battute (non entusiasmanti) del dibattito verso la futura legge di bilancio possiamo ricavare un elemento che era già chiarissimo ai lettori di Libero. Si è rivelata totalmente inattendibile (anzi: gravemente fuorviante) la narrazione eurolirica secondo cui la reintroduzione del Patto di stabilità, pur “riformato”, non avrebbe prodotto effetti dannosi. Legioni di commentatori non noi, non qui - si erano affrettati a sostenere che i paletti e le rigidità sarebbero stati spalmati nel tempo, addolciti, attenuati, e in ogni caso modellati in modo sartoriale paese per paese, come un vestito su misura. Dunque - dicevano nessuna “stretta”. È vero esattamente il contrario.
Già siamo in un Continente appesantito da un welfare costoso e collassante, segnato da una demografia non florida, intrappolato nella stagnazione economica o comunque in una situazione di crescita stentata. Per sovrammercato, dopo il catastrofico triennio Covid, stiamo per entrare nel terzo anno di economia di guerra, con tutto ciò che questo comporta: sfiducia e paura di cittadini e consumatori, incertezza per le imprese, ridotta propensione agli investimenti privati, e necessità di maggiori investimenti pubblici nella difesa (...)
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