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Daniele Capezzone, voto in Austria: "Uno su 3 per loro è nazista", il protocollo del giornalista di sinistra

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Eccoci al nostro appuntamento quotidiano con "Occhio al Caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima curata da Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero. "Sono essenzialmente quattro i temi che oggi trovate sui giornali. Per un verso Israele con l'avvio delle operazioni di terra in Libano. E anche però una mossa intelligente, sofisticata, di Benjamin Netanyahu. Evocavamo ieri su Libero in discorso di Ronald Reagan nel 1987 a Berlino, signor Gorbaciov butti giù quel muro. Netanyahu che pure non ha tanti toni in comune con Regan, ma molte idee sì, ha rivolto un appello alla popolazione iraniana, esattamente quello che avrebbero dovuto fare altri leader occidentali, cercando di parlare ai cuori e alle menti", sottolinea Capezzone.

"Secondo tema, gli echi del volto austriaco. Già qualche anno fa tra il serio e il faceto avevo lanciato una specie di protocollo in cinque punti seguito dall'inviato unico, dal corrispondente collettivo in occasione di qualunque elezione di ogni ordine e grado all'estero. Primo, non sapere nulla di quel paese ma limitarsi a chiacchierate con giornalisti locali progressisti. Secondo, la sera del voto dire: ah, che sorpresa. Terzo, demonizzare il vincitore. Quarto, criminalizzare anche gli elettori. Quinto, cambiare il Paese e ricominciare il giro. Lo schema sembra perfettamente seguito. Non che il partito vincitore in Austria sia il modello preferibile o il catalizzatore delle nostre migliori speranze, ma vogliamo dare dei nazisti a un austriaco su tre perché chiedono meno tasse e immigrazione controllata? E c'è anche un riflesso italiano: questi toni li ha adottati anche Antonio Tajani, innescando una polemica con Matteo Salvini", ricorda il direttore.

"Terzo tema, giù in Borsa Stellantis ma anche giù le vendite. Una situazione molto pesante. Poi una storiaccia di cronaca, una di quelle in cui si dice che lo sapevano tutti. Lo sapevano tutti? Ok, ma la forza delle indagini è deflagrante: si parla degli arresti nelle curve di Inter e Milan. E per molti di questi signori il tema non era l'andamento in campionato della squadra del cuore, ma come fare affari non di rado borderline rispetto alla criminalità più o meno organizzata", conclude Capezzone. E ora, buona rassegna a tutti.

 

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