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Istat, per la quarta volta consecutiva dato in crescita: la sinistra impazzisce

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Nuovi dati Istat e nuovi segnali di crescita per l'economia del nostro Paese. L'Italia fa registrare il quarto tasso di crescita consecutivo del Pil. Infatti nel secondo trimestre del 2024 il prodotto interno lordo italiano ha segnato un lieve aumento su base congiunturale. ra le componenti aggregate, il maggior apporto è stato fornito dalla variazione delle scorte (+0,4 punti percentuali) mentre il contributo della domanda estera netta è stato negativo (-0,3 punti percentuali) a seguito del calo di maggiore entità delle esportazioni rispetto a quello delle importazioni di beni e servizi (le variazioni congiunturali sono state, rispettivamente pari a -1,5% e -0,6%).

 La domanda interna al netto delle scorte ha fornito un lieve contributo positivo (+0,1 punti percentuali). I consumi finali nazionali (+0,1 punti percentuali il contributo) sono rimasti stabili rispetto al trimestre precedente come sintesi di un forte calo della spesa delle AP (-0,5% in termini congiunturali) e di un aumento della spesa delle famiglie residenti e delle Isp (+0,2%). Modesto contributo anche dagli investimenti. Nel secondo trimestre, gli investimenti hanno contribuito positivamente (per un decimo di punto) alla crescita del Pil, registrando un incremento su base congiunturale (+0,3%) in linea con il trimestre precedente (+0,4%) ma a ritmi assai più moderati di quelli osservati nella seconda metà dello scorso anno (+1,3 e +2% rispettivamente nel terzo e quarto trimestre 2023). Le esportazioni di beni in valore si confermano poco vivaci; continuano a ridursi le vendite dirette verso i mercati Ue. Migliora ad agosto, dopo quattro mesi di calo, la fiducia delle imprese; peggiora, dopo tre mesi di incremento, quella dei consumatori, guidata da un deterioramento di tutte le componenti dell’indice. Sul fronte della produzione industriale invece si registra una contrazione che però è generalizzata su base globale.

 

 

A partire dal 2022, l’indice della produzione industriale italiana è stato caratterizzato, da un progressivo calo. Tale tendenza è stata determinata, a livello internazionale, dall’intensificarsi delle tensioni geopolitiche (guerra tra Russia e Ucraina e successivamente in Medio Oriente), con conseguenti impatti negativi sulle relazioni commerciali tra le principali economie e aumenti dei prezzi delle materie prime energetiche e alimentari. La forte crescita dei costi dell’energia, inoltre, ha ulteriormente aggravato le difficoltà operative delle imprese italiane.

 

 

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