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La bizzarra mania del toto-Finanziaria: arrivano le critiche prima della manovra

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Tagli alle agevolazioni, stretta sulle pensioni, eliminazione di bonus e decontribuzioni. Il menu della manovra che prende forma sulle pagine dei principali quotidiani spaventa i cittadini, scatena le proteste delle opposizioni e talvolta crea pure tensioni nella maggioranza. Peccato che siano tutte balle.

A dirla tutta, in barba agli espertoni che discettano ogni giorno numeri alla mano sui dettagli delle misure, la legge di bilancio di quest’anno non ha precedenti.
Dopo quattro anni di spesa allegra, in cui i governi hanno lasciato l’eredità più pesante che potevano al nuovo esecutivo, non solo torna in vigore il Patto di stabilità, ma le regole sono nuove di zecca. La Nadef, cioè il documento che aggiorna le stime macroeconomiche del governo e su cui tutti si avventano per immaginare la manovra che sarà (solitamente sbagliando completamente direzione), sparirà. Al suo posto arriverà, entro la metà di settembre, il nuovo Piano Strutturale di Bilancio (Psb), che sarà posto all'esame del Parlamento prima di essere inviato, intorno al 20 settembre, a Bruxelles.

Il documento, vale la pena ricordarlo, non conterrà alcuna misura specifica di cui tanto si parla in questi giorni, ma solo tabelle con indicatori macro e parametri programmatici per indicare il percorso di correzione settennale chiesto dall’Europa, che riguarda, a differenza del passato, principalmente il contenimento della spesa entro certi confini (...)

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