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Irpef: ecco chi avrà la tassa ridotta, cosa cambia

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A.V.
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L’anno scorso il governo di centrodestra aveva ridotto le aliquote Irpef da quattro a tre, introducendo sconti fiscali soprattutto per i lavoratori dipendenti con redditi bassi. Ora l’obiettivo è alleggerire il carico fiscale del ceto medio, con particolare attenzione ai redditi tra i 28mila e i 50mila euro lordi, oggi tassati al 35%. La linea del viceministro con delega al Fisco Maurizio Leo (Fratelli d’Italia) è nota da tempo: grazie alle risorse che arriveranno dal concordato preventivo biennale, Palazzo Chigi farà scendere proporzionalmente l’aliquota intermedia. «I nuovi sgravi - ha detto recentemente in un’intervista - dovranno riguardare la fascia di reddito dai 35mila euro, dove si esaurisce il beneficio del taglio al cuneo fiscale, a 50 mila euro, anche qualcosa in più».

Lo scenario allo studio prevede una riduzione dal 35 al 33%, anche se la reale entità delle entrate del concordato si sapranno con ogni probabilità a fine ottobre, dopo la prima scadenza per le adesioni. In previsione, entro la fine della legislatura si punta ad arrivare a due sole aliquote, abbassando ulteriormente le tasse. La fase di scrittura della manovra entrerà nel vivo probabilmente dopo il vertice politico del 30 agosto tra il premier Giorgia Meloni e i due vicepremier Antonio Tajani (Forza Italia) e Lega (Matteo Salvini). Il nodo principale resta quello delle risorse necessarie per confermare gli sgravi dello scorso anno, compreso quello dedicato alle mamme lavoratrici con almeno due figli: in questo caso l’idea è quello di rinnovare lo sconto fiscale estendendolo anche alle donne con partita Iva. La buona notizia è che le entrate fiscali sono in aumento rispetto allo scorso anno: nei primi sei mesi lo Stato ha incassato ben 13 miliardi in più. Altre risorse che il governo investirà nella manovra (che complessivamente potrebbe arrivare a 22-23 miliardi).

 

 

LE SCADENZE
Il quadro degli incassi e delle risorse necessarie per i diversi interventi, che come sempre possono essere modulati, non è comunque ancora definito. L’appuntamento “politico” - come detto - è fissato per il 30 agosto. Poi ci sarà il primo consiglio dei ministri a settembre nel quale, come tradizione, il ministro dell’Economia tornerà a chiedere ai propri colleghi di elaborare risparmi di spesa, la cosiddetta spending review dal quale il governo punterebbe a raggranellare 2 miliardi. Quest’anno poi, oltre alla Nadef con il nuovo quadro macroeconomico che deve essere approvata entro il 27 settembre, il governo dovrà elaborare il piano di rientro settennale con i nuovi parametri di spesa previsti dal patto Ue. Il leader di Forza Italia Antonio Tajani, intanto, sottolinea quali sono le priorità del suo partito in vista della Finanziaria:«Siamo alla vigilia di una Manovra economica che dovrà affrontare molti dei problemi che ci troviamo di fronte, con una situazione molto meno negativa di quanto possa apparire perché le previsioni di crescita per il nostro Paese sono migliori di quelle di altri. Per affrontare una Manovra che non può certamente essere di lacrime e sangue, e così non sarà, dunque bisognerà scegliere alcune priorità». 

 

 

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