Corsa all'0ro, un lingotto adesso vale un milione di dollari
Per la prima volta nella storia un singolo lingotto d’oro ha raggiunto il valore simbolico di un milione di dollari. Questo traguardo straordinario è stato toccato venerdì, quando il prezzo spot dell’oro ha superato i 2.500 dollari per oncia troy, segnando un nuovo massimo storico. Con un peso tipico di circa 400 once, ogni lingotto ora vale oltre un milione di dollari, rappresentando non solo un record finanziario, ma anche un indicatore delle profonde tensioni economiche e geopolitiche globali.
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A influire su questa impennata - l'aumento è superiore al 20% dall’inizio dell’anno - è stata una serie di fattori concatenati. A cominciare dai numeri risultati inferiori alle attese dei permessi di costruzione approvati per nuove case o edifici durante il mese di luglio negli Stati Uniti. Essendo questi permessi un indicatore anticipatore dell'attività edilizia futura, e quindi della salute del settore immobiliare, il timore è quello di una recessione con evidenti ripercussioni sui mercati finanziari. Ad esempio, possono aumentare le speculazioni su un possibile taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, poiché una minore attività economica potrebbe richiedere politiche monetarie più accomodanti per stimolare la crescita. In un contesto del genere, l'oro, che non offre un rendimento diretto, è diventato un rifugio ancora più attraente per chi cerca sicurezza. Parallelamente, la situazione geopolitica nel Medio Oriente, con l'escalation del conflitto tra Israele e la Palestina e le minacce provenienti dall'Iran, ha ulteriormente alimentato la domanda di oro. L'instabilità nella regione, nonostante i tentativi di mediazione, ha rafforzato la percezione dell'oro come bene rifugio in tempi di crisi.
Mercati più forti delle brutte notizie
Il record di venerdì si inserisce in una serie di picchi storici del prezzo dell'oro, ciascuno legato a momenti di grande tensione globale. Come la crisi finanziaria del 2008 con il fallimento di Lehman Brothers che ha segnato il punto di non ritorno, causando un panico generalizzato e una crisi di fiducia nei mercati finanziari globali: l'oro superò per la prima volta i 1.000 dollari per oncia. Analogamente, nel 2020, la pandemia di COVID-19 portò il prezzo dell'oro a oltre 2.070 dollari per oncia, in un contesto di stimoli economici senza precedenti e la crescente tensione geopolitica. Il contesto attuale ricorda questi precedenti, con l'oro che riafferma il suo ruolo di "porto sicuro" in un mondo segnato da incertezze che si avvia verso un cambiamento più profondo nelle dinamiche globali. Paesi come Cina e Russia stanno intensificando l'accumulo di riserve auree, vedendo nell'oro un baluardo contro le instabilità valutarie e le sanzioni economiche. Come in passato, l'oro continua a rappresentare un simbolo di sicurezza e continuità, confermando la sua importanza strategica in un panorama globale sempre più complesso e volatile
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