Oltre un miliardo di euro per la Cultura: così le fondazioni bancarie sostengono il patrimonio italiano
Le fondazioni bancarie italiane svolgono un ruolo cruciale nella produzione di progetti artistici e culturali, bilanciando l’interesse filantropico con quello economico. Questo aspetto emerge chiaramente dal recentissimo 29° Rapporto Annuale di ACRI (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa) che evidenzia come nel 2023 le erogazioni delle fondazioni abbiano superato 1 miliardo di euro, segnando il miglior risultato degli ultimi 12 anni. Di queste erogazioni, una parte significativa è stata destinata al settore dell'arte, attività e beni culturali, con 251,2 milioni di euro, pari al 24% del totale. Nate all'inizio degli anni Novanta, in seguito alla riforma del sistema del credito, le fondazioni si sono evolute in organizzazioni non profit, private e autonome, riuscendo a diventare un elemento fondamentale per la promozione culturale del Paese. Basti pensare che dal 2000 a oggi hanno destinato oltre 7,5 miliardi di euro al settore Arte, Attività e Beni culturali.
Questo ingente impegno economico, però, non si limita al mero supporto finanziario, ma si traduce in una strategia integrata che abbraccia la conservazione del patrimonio storico, la promozione dell'arte contemporanea e l'accesso diffuso alla cultura. Ci sono diverse fondazioni che contribuiscono al restauro di importanti opere d'arte e alla promozione di eventi culturali di rilevanza internazionale. Altre, invece, hanno invece sviluppato partnership strategiche con musei e istituzioni culturali, ampliando l'accesso alla cultura e promuovendo l'innovazione nel settore artistico.
Dal rapporto Acri emerge anche come vengono distribuiti i fondi: le erogazioni annuali di importo superiore a 500mila euro assorbono il 46,8% del totale erogato, quelle tra 100 e 500mila il 24,8%, quelle tra 5 e 100mila il 26,1%, quelle fino a 5mila euro assorbono il 2,4% del totale. Quest’ultimo dato, per quanto marginale, evidenzia l’attenzione delle Fondazioni anche alle piccole iniziative, che sono comunque in grado di concorrere in modo non trascurabile all’animazione e al benessere delle comunità di riferimento. Quanto alle organizzazioni beneficiarie dei contributi: l’81,7% delle risorse erogate sono destinate a soggetti privati senza scopo di lucro, il 18,3% vanno a soggetti pubblici.
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Le implicazioni della sinergia tra finanza e cultura sono profonde. Da un lato, c'è un chiaro impegno a promuovere il benessere sociale e culturale, in linea con l'articolo 9 della Costituzione e la Convenzione di Faro del 2005 che sottolinea gli aspetti importanti del patrimonio culturale in relazione ai diritti umani e alla democrazia. Dall'altro, queste iniziative rappresentano anche un investimento che contribuisce a rafforzare la reputazione delle fondazioni e a garantire un ritorno, non solo in termini economici, ma anche di capitale sociale e culturale. Questo equilibrio tra interesse pubblico e privato è ciò che rende le fondazioni bancarie un attore indispensabile nel panorama culturale italiano. Il loro impegno nel settore dell'arte non si limita al sostegno finanziario, ma si traduce in una visione di lungo termine che mira a preservare e arricchire il patrimonio culturale del Paese, rendendolo accessibile a un pubblico sempre più ampio. In conclusione, le fondazioni bancarie italiane, il cui il patrimonio complessivo ha raggiunto i 41,19 miliardi di euro, con un attivo totale di oltre 48,5 miliardi di euro, non solo si dimostrano solide dal punto di vista economiche, ma continuano a giocare un ruolo fondamentale nella promozione culturale, dimostrando come la sinergia tra finanza e cultura possa portare a risultati significativi sia per la collettività che per le istituzioni stesse.
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