Pensione all'estero? L'assegno non è uguale per tutti: che cosa accade agli statali
Le regole di tassazione delle pensioni per chi si trasferisce all'estero valgono per tutti? Il chiarimento su come funziona arriva dall'Agenzia delle Entrate che indica le differenze tra ex dipendenti pubblici e privati. Le Entrate infatti hanno illustrato le principali differenze tra gli ex lavoratori pubblici e privati nell'ambito della tassazione delle pensioni percepite da chi risiede all'estero.
C'è chi infatti dopo aver lavorato per una vita intera nel Bel Paese sceglie di invecchiare all'estero per godere di una tassazione più vantaggiosa rispetto a quella italiana che prevede tre aliquote irpef al 23%, 35% e 43% rispettivamente per la parte di reddito inferiore a 28.000, compresa tra 28.000 e 50.000 e superiore a 50.000. E questo grazie alle Convenzioni internazionali siglate dagli Stati sulla base del modello Ocse. Attraverso le suddette convenzioni i cittadini potranno beneficiare di una pensione pagata da un certo Stato, ma tassato da un altro. Queste agevolazioni non valgano però per tutti i tipi di dipendenti. Andiamo a vedere quali sono le distinzioni e le differenze.
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In particolare, il modello Ocse prevede che nel caso delle pensioni private viene prevista la tassazione esclusiva nello Stato in cui si sposta la residenza mentre per le pensioni pubbliche, percepite quindi dagli ex dipendenti statali, viene stabilito che la tassazione applicata è quella prevista dallo Stato o territorio che eroga l’assegno. Ai pensionati ex dipendenti pubblici, quindi, non conviene trasferirsi all’estero se il fine ultimo è quello di godere di una tassazione più vantaggiosa rispetto a quella italiana.
Come già ricordato nell’interpello n. 351 del 2019, il carattere pubblico o privato della pensione non dipende dalla natura dell’ente che eroga il trattamento, bensì dalla natura di lavoro che ha dato origine alla pensione. Ma quando è vantaggioso per un dipendente pubblico trasferirsi all'estero? Ad esempio, la Convenzione tra Italia e Brasile prevede un limite di 5.000 dollari statunitensi, quindi circa 4.500 euro, nonché una tassazione concorrente sull’eccedenza. Ma c'è anche un altro modo per poter esaudire il proprio sogno fiscale: i dipendenti pubblici possono godere della tassazione agevolata sulle pensioni nel caso in cui oltre alla residenza si abbia anche la cittadinanza del Paese in cui ci si trasferisce.
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