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Borsa, crollo dei mercati? Ecco come difendersi

Attilio Barbieri
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Cosa fare in periodi di grande incertezza sui mercati finanziari? Quando le Borse scendono qual è la migliore strategia per limitare le perdite? In definitiva: c’è una regola d’oro che permetta di salvare il capitale investito? Domande che i risparmiatori si pongono con insistenza ogni qualvolta sui listini torna a comandare l’orso dei ribassi. La risposta più facile è quella all’ultima domanda: non esiste una regola aurea valida in assoluto, per tutti, a prescindere dai titoli e dagli strumenti che i risparmiatori hanno in portafoglio. Di più: anche in presenza della stessa composizione, ad esempio una parte investita in titoli azionarie in bond, e una quota rilevante in fondi d’investimento.

Innanzitutto dipende dall’età del risparmiatore. Più è avanzata e meno tempo avrà a disposizione per recuperare le eventuali perdite realizzate con i ribassi in Borsa. Per un trentenne, ad esempio, che abbia deciso di investire il trattamento di fine rapporto maturato mensilmente presso la propria azienda in un fondo a prevalente (se non esclusivo) contenuto azionario, vale il consiglio classico dei gestori: non fare nulla e proseguire con i versamenti nel fondo. Un ragionamento che si può estendere a tutti i cosiddetti “piani di accumulo capitale”, Pac in sigla, che sono poi quelli con cui si investe generalmente nei fondi comuni.

 

 

Se al contrario l’investitore fosse un ultra sessantacinquenne e fosse investito prevalentemente in strumenti azionari potrebbe essere il momento di spostare almeno una parte del capitale maturato verso soluzioni meno rischiose, come i fondi bilanciati, gli obbligazionari o i fondi di liquidità. Ma si tratta di consigli che un buon promotore finanziario dovrebbe essere pronto a dare ai propri clienti. Vale la pena di ricordare che i piani di accumulo capitale con versamenti classici beneficiano dei ribassi che si verifichino durante gli investimenti. Più i titoli in portafoglio di un ipotetico fondo azionario scendono e più si abbassa il valore di carico. L’ideale sarebbe concentrare l’investimento in prossimità del minimo assoluto, ma è pressoché impossibile dire in anticipo quando si possa verificare il minimo.

Diverso il ragionamento qualora il risparmiatore abbia in portafoglio singoli titoli. Qualora il prezzo di carico a cui sono stati acquistati fosse inferiore alle quotazioni attuali potrebbe valere il consiglio classico dei broker di Borsa: vendi, guadagna e pentiti. E il pentimento potrebbe arrivare qualora i titoli appena ceduti dovessero rimbalzare, superando la quotazione alla quale si è deciso di cederli. Viceversa, se dovessero continuare la discesa, nulla vieta di ricostituire la posizione con le medesime azioni acquistandole a un prezzo auspicabilmente molto inferiore.

A proposito di regole auree in realtà ne esiste una che in realtà è soprattutto teorica: acquista sui minimi e vendi sui massimi. Dunque i momenti in cui le Borse correggono rappresentano il periodo ideale per investire. La difficoltà nell’applicare questo meccanismo sta nel fatto che è impossibile stabilire con certezza e in anticipo quando si possa dire conclusa la fase di calo e quando inizi il recupero. Non possono stabilirlo con certezza nemmeno i guru dei mercati finanziari che pure hanno alle spalle anni se non decenni di esperienza sui mercati finanziari.

È il caso ad esempio dell’investitore più famoso d’America e probabilmente del mondo, Warren Buffett, «l’oracolo di Omaha» che con la sua Berkshire Hathaway ha realizzato guadagni stratosferici, nell’ordine dei miliardi di dollari. In realtà la regola di Buffett non esiste, anche se il miliardario americano è famoso per sfuggire azioni e strumenti d’investimento ad alto rendimento, ritenendoli troppo rischiosi. Semmai il segreto che gli ha consentito di preservare finora gli ingenti capitali investiti riguarda più che altro il lasso di tempo per uscire da un determinato investimento. È notizia di ieri che l Berkshire Hataway abbia venduto il 55% delle azioni Apple in proprio possesso.

Di recente, un potente sistema di intelligenza artificiale ha analizzato il portafogli di investimenti di Buffett e ha scoperto che i primi 15 titoli che ha acquistato gli avrebbero consentito di ottenere un guadagno del 395% nell’ultimo decennio, dal 2014 ad oggi. Ma l’unica lezione che si può trarre dalla strategia dell’oracolo di Omaha è quella della massima diversificazione degli investimenti, geografica, temporale e settoriale. Esattamente quella applicata dai gestori dei fondi.

 

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