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Biglietti aerei, clamoroso crollo dei prezzi: cosa sta succedendo in queste ore

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C'è chi sta preparando le ultime cose prima di mettersi in viaggio e chi, invece, il viaggio deve ancora prenotarselo. E se a spaventare gli ultimi superstiti rimasti a casa sono i prezzi che solitamente in questo periodo salgono alle stelle, niente paura: ora i biglietti aerei costano meno e grazie a costi super convenienti, tutti potranno godersi qualche giorno di relax.  A rivelare il nuovo trend delle compagnie low cost è il Corriere della Sera. In particolare, dall'indagine realizzata dal quotidiano, emerge che a risparmiare di più sono i ritardatari e non chi si è mosso con mesi d’anticipo alla ricerca dell'offerta migliore. 

I dati: Per il volo Milano Malpensa-Londra Stansted del 7 agosto la tariffa più conveniente di Ryanair, prenotando una settimana prima, è di 15 euro. Tasse incluse, extra esclusi. Chi, però, ha comprato il biglietto per lo stesso collegamento tre mesi prima del decollo ha sborsato più del doppio (31 euro). Non è un caso isolato. Un’analisi del Corriere su milioni di combinazioni tariffarie — sui collegamenti intraeuropei e tra l’Italia e il resto del continente — mostra che in buona parte delle rotte il ticket acquistato a pochi giorni dalla partenza è più conveniente rispetto a tre e sei mesi prima.

 

 

 

Insomma, le "regole" sembrano essere cambiate in quanto i biglietti acquistati una settimana prima del volo — secondo i numeri  — risultano più convenienti di quelli di tre mesi prima del 10 e del 20%. I dipendenti del dipartimento di revenue management delle aviolinee europee hanno spiegato al Corriere della Sera che è nella seconda metà di giugno che la situazione tariffaria è particolarmente migliorata per i passeggeri con prezzi, il giorno della partenza, peggiori persino rispetto al 2019, anno in cui scoppiò la pandemia. Osservando i dati forniti dalla piattaforma specializzata Infare è possibile notare come nella settimana 17-23 giugno sui voli intraeuropei il costo del biglietto il giorno della partenza quest’anno è stato più basso del 2% rispetto al 2023 e del 3% sul 2019.

Da allora - come spiega il Corriere - il divario è aumentato: nel periodo 22-28 luglio si è pagato il 12% in meno rispetto all’anno passato e il 7% sul 2019.  I dati delle aviolinee "tradizionali", invece, mostrano che sulle rotte intraeuropee nei primi tre mesi di quest’anno la tariffa media è stata costantemente superiore a quella del 2023. Ad aprile c’è il sorpasso — con i biglietti che sono costati meno dello stesso periodo di un anno fa — ma questo è da attribuire al fatto che Pasqua nel 2024 è capitata a fine marzo. E infatti a maggio i prezzi sono di nuovo tornati sopra quelli del 2023. Ma è a giugno che sono di nuovo scesi, risultando inferiori di oltre il 2% rispetto a giugno di un anno prima.

Il Corriere della Sera ha anche analizzato l’evoluzione delle tariffe nel corso del tempo. Dall’analisi sulle tariffe dei voli di giugno e luglio di quest’anno si nota un atteggiamento più "classico" per i vettori tradizionali (come Ita Airways, Air France, Klm, Iberia, British Airways, Lufthansa): più ci si è avvicinati alla data di partenza, più il prezzo è salito. Per esempio chi ha acquistato un biglietto a 7 giorni dalla partenza ha pagato, in media, il 26% (rotte Italia-Europa) e il 30% (rotte intraeuropee) più della tariffa, per quello stesso volo, disponibile tre mesi prima e il 38-47% meno di sei mesi prima. Discorso diverso per le compagnie lowcost come Ryanair e Wizz Air.

A perderci sono stati i clienti che hanno deciso di acquistare con anticipo il biglietto. Entrando dei dettagli possiamo constatare che chi ha prenotato un volo una settimana prima del decollo ha pagato — sui collegamenti Italia-Europa e su quelli intraeuropei — il 9-10% meno di chi, invece, il biglietto l’ha acquistato tre mesi prima e l’1% in meno di chi l’ha preso sei mesi prima. Il quotidiano ha anche segnalato il particolare andamento dei vettori "leisure" che hanno iniziato l’anno vendendo i voli estivi a prezzi ancora più alti di quelli del 2023. Ma poi, con l’inizio della stagione di picco, sono dovute correre ai ripari. Infatti la tariffa media pagata a 7 giorni dal decollo è stata più cara anche del 30% rispetto a chi ha comprato il posto sei mesi prima del volo, ma più conveniente del 20% in confronto a chi, invece, l’acquisto l’ha effettuato tre mesi prima della partenza.

 

 

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