Concordato fiscale, più tempo per le dichiarazioni e tassa piatta: tutte le novità
Redditometro definitivamente pensionato e via libera definitivo al decreto correttivo su scadenze fiscali e concordato preventivo biennale. Il grande fratello fiscale viene rottamato e sostituito da uno strumento analitico basato su un algoritmo per stanare i grandi evasori.
Sulle scadenze è stata ridefinita l’agenda per la presentazione delle dichiarazioni con lo spostamento al 31 ottobre della scadenza per l’invio delle dichiarazioni relative alle imposte sui redditi e all’Irap. Mentre resta fissata al 31 luglio la scadenza per comunicare l’adesione al concordato preventivo biennale. «Sale inoltre da trenta a sessanta giorni il termine per il pagamento degli avvisi bonari ricevuti a seguito del controllo automatizzato e formale delle dichiarazioni», spiega il viceministro dell’Economia Leo.
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In tema di concordato preventivo biennale, aggiunge ancora Leo, «recependo l’indicazione del Parlamento, viene introdotta un’imposta sostitutiva, una flat tax, sul maggior reddito concordato con aliquote variabili dal 10 al 15 per cento in relazione al punteggio Isa ottenuto dal contribuente». «Sono misure di fondamentale importanza per fornire maggiore chiarezza e flessibilità ai contribuenti, facilitando il rispetto delle scadenze fiscali e rendendo più agevole la gestione degli obblighi tributari». «Questo intervento - conclude il viceministro- rappresenta un passo significativo verso una maggiore efficienza e semplificazione del sistema fiscale».
La protezione dagli accertamenti basati su presunzioni semplici si estende anche ai forfettari e include l’Iva per i contribuenti a cui si applicano gli Isa. A Palazzo Chigi via libera anche al Ddl Concorrenza. Il provvedimento che viene presentato annualmente da tutti i governi contiene interventi in materie molto diverse. Dalla proroga dei dehors alle sanzioni per contrastare il fenomeno dell’abusivismo nel settore dei taxi e del noleggio con conducente, dalla portabilità delle scatole nere ai benefici fiscali per le start up innovative. Ampliati i poteri di “Mister Prezzi”: il garante potrà decidere di quali prodotti occuparsi. Introdotta pure l’etichetta obbligatoria anti-sgrammatura: i prodotti che ridurranno la quantità a parità di prezzo lo dovranno segnalare con una apposita etichetta ben visibile.
Novità anche per i pedaggi. Per la prima volta, precisa una nota del Ministero dei trasporti, una parte dei pedaggi autostradali non entrerà nelle casse di grandi gruppi di concessionari - anche internazionali- ma andrà allo Stato. L’obiettivo - ha spiegato il ministro Salvini - è realizzare opere pubbliche e tenere sotto controllo i pedaggi. A partire dal 2025, scatterà per tutte le concessioni in scadenza un sistema di regolazione fondato sull’applicazione di un nuovo modello tariffario, già sperimentato in 4 concessioni, che prevede di distinguere la tariffa in tre componenti, di cui le prime due sono di competenza del concessionario e la terza (componente tariffaria per oneri integrativi) di competenza dell’ente concedente, il cosiddetto extragettito. Lo fa sapere il Mit.
Per le concessioni in essere restano le regole esistenti con scadenze tassative per la revisione del Piano economico finanziario. Alla conclusione del Consiglio si è tenuta una riunione fra la premier Giorgia Meloni e il ministro Fitto nel corso della quale è stato presentato il piano strategico per l’istituzione della Zona economica speciale nelle otto regioni del Mezzogiorno.
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