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Il Fisco non va in ferie a luglio 153 scadenze

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Luigi Merano
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Qualcosa si è mosso, per carità. Attraverso i decreti attuativi della delega fiscale il governo ha iniziato a sfoltire il groviglio di norme, ha cancellato le sanzioni lunari, ha messo ordine negli acconti sempre più esosi, ha reintrodotto qualche principio a tutela dei contribuenti, ha varato un concordato preventivo biennale per semplificare la vita alle partite Iva. Ma alla fine anche quest’anno i cittadini dovranno passare il mese di luglio a fare lo slalom tra centinaia di adempimenti fiscali che richiedono tempo, oneri non trascurabili e continuano a rappresentare la faccia peggiore di un sistema tributario che, almeno nelle intenzioni dell’esecutivo, avrebbe dovuto andare incontro a chi crea ricchezza e le tasse le vuole pagare.
Secondo i calcoli effettuati da ItaliaOggi il calendario fiscale del mese corrente prevede ben 153 adempimenti.

A provocare l’ingorgo infernale c’è stata anche una fatalità: il termine ordinario per il versamento del saldo e del primo acconto delle imposte, fissato al 30 giugno, quest’anno è caduto di domenica facendo slittare quindi il termine per il pagamento al 1 luglio. In tale data, spiega ItaliaOggi, sono stati chiamati al versamento senza maggiorazione le persone fisiche senza partita iva che presentano il modello redditi 2024, i contribuenti che presentano il 730 senza sostituto d’imposta ed anche tutti coloro che da quest’anno sono obbligati ad utilizzare il 730 compilando il quadro W per dichiarare ed eventualmente liquidare le imposte sulle attività detenute all’estero. In tutto una quarantina di adempimenti. Altre 62 scadenze scattano il 16, che è il termine ordinariamente fissato per corrispondere l’iva a debito del mese di giugno (per i contribuenti che liquidano l’imposta mensilmente) e anche le ritenute d’acconto riferite alla medesima mensilità.

 

 

 

Oltre a queste si sommano i versamenti dovuti a titolo di seconda rata di tutte le tipologie di imposte autoliquidate con le dichiarazioni da parte dei contribuenti che non hanno scelto di versare il saldo 2023 ed il primo acconto 2024 di irpef, cedolari, ivie, ivafe e addizionali in unica soluzione lo scorso 1 luglio. Si chiude in bellezza il 31 con ulteriori 51 appuntamenti. Il 23 scade la terza finestra temporale per caf e commercialisti per la trasmissione dei 730/2024 ed entro la fine del mese saranno chiamati alla cassa sia i contribuenti chiamati al versamento entro il 1 luglio e che scelgono di pagare il dovuto con la maggiorazione dello 0,4% sia tutta la platea dei soggetti potenzialmente interessati al nuovo concordato preventivo biennale. Agli adempimenti ordinari si aggiungono, infine, quelli straordinari, come la gestione delle comunicazioni di irregolarità e delle lettere per la promozione all’adempimento spontaneo. Sancita la tregua di agosto, l’Agenzia delle entrate si è infatti scatenata a luglio. Insomma, il nuovo fisco amico somiglia un po’ troppo a quello di prima.

 

 

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