Fiat, lo schiaffo di Urso a Stellantis davanti a Elkann: "Repubblica fondata sul lavoro, non sul profitto"
Il compleanno di Fiat per i suoi 125 anni di vita non risparmia polemiche e veleni al gruppo degli Agnelli oggi Stellantis e guidato da John Elkann e dall'amministratore delegato Carlos Tavares.
La celebrazione negli storici spazi del Lingotto cade in uno dei momenti più difficili per l'automotive in Italia. I dati dell'ultimo semestre presentati da Fim-Cisl mostrano un netto calo della produzione e il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha fatto un appello a Stellantis richiamando al valore storico del marchio: "Sono di quella generazione che ha sognato con la Fiat ha accompagnato la crescita dell'Italia da Nord a Sud. Alla fondazione del Lingotto, eravamo di fronte al più grande stabilimento d'Europa, non ci rassegniamo che diventi un museo dell'auto. E' stato luogo di progresso per l'intera nazione: spero sia ancora così. E' il momento delle scelte e della responsabilità: a giugno dello scorso anno ho consegnato a Tavares l'articolo Uno della Costituzione. La Repubblica è fondata sul lavoro, non sul profitto. Che è legittimo, ma non a ogni costo", ha continuato Urso. Dall'altra parte l'ad Tavares ha rassicurato sul futuro degli stabilimenti in Italia: "Amiamo i nostri marchi più preziosi, compresi Fiat e Maserati che insieme a Lancia ed Alfa portano l'orgoglio italiano nel mondo. Il cuore di Fiat batte da 125 anni e batterà qui ancora per molto tempo. E' un eroe italiano che ha raggiunto il successo nel mondo, uno dei più grandi datori di lavoro e in cui Torino è centrale. Polo dell'economia circolare, il centro delle batterie, il Green Campus e tutti i nuovi progetti sono stati portati a Mirafiori proprio per il nostro continuo investimento in Italia. Vinceremo insieme ai nostri dipendenti e Fiat sopravviverà a tutti noi", ha continuato Tavares. Mentre il presidente Elkann ha sottolineato che "l'attenzione verso il territorio non è mai mancata: una tradizione che andrà avanti sempre, perché fa parte della nostra identità".
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Il nipote dell'Avvocato Gianni Agnelli non ha nascosto le difficoltà: "Oggi Fiat è il primo marchio di Stellantis, che sono orgoglioso di aver contribuito a creare 3 anni fa. Grazie a Stellantis, Fiat ha potuto conquistare sempre più clienti", ha proseguito Elkann. "Fiat è presente in oltre 70 Paesi. Essere un marchio profondamente italiano non ne ha mai impedito lo sviluppo internazionale: anzi. Esportare la nostra creatività ha fatto innamorare il mondo dell'Italia. Oltre che nel mondo, Fiat resta il marchio più amato dagli italiani, con modelli quali la Panda, prodotta a Pomigliano, che da anni svetta nella classifica delle auto più apprezzate nel Paese. E se questi risultati sono possibili, è anzitutto grazie alle 40mila persone che lavorano in tutt'Italia per Stellantis, dal Nord al Sud",
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"La Fiat ha attraversato crisi, guerre, calamità naturali. Nel mio caso, questi ultimi 25 anni sono stati duri; ho e abbiamo avuto anche paura di non farcela, di fronte alle tantissime avversità che abbiamo dovuto affrontare. Ma non abbiamo mai smesso di lavorare, di cercare soluzioni, di credere nel nostro futuro e di difendere con tenacia quello che abbiamo costruito". In questa direzione il messaggio, sibillino, del suo braccio destro Tavares: "Guardando al futuro, dovremmo essere tutti convinti che la competizione mondiale si sta intensificando. Dobbiamo far fronte a questa evidenza. Lo status quo non è un'opzione. Se non ci adattiamo scompariremo e questa non è affatto un'opzione che consideriamo".