Redditometro anti-contribuente, addio per sempre: la mossa del centrodestra
Non era una battaglia pro forma, e la conferma è arrivata ieri. La Commissione Finanze del Senato ha dato pollice verso al redditometro. La presa di posizione si colloca all’interno delle condizioni e osservazioni al parere favorevole sul decreto legislativo riguardante l’adempimento spontaneo e il concordato biennale. Il presidente della Commissione, il leghista Massimo Garavaglia, in mattinata aveva anticipato l’ “osservazione a latere” in cui «indirizziamo il governo a intervenire in maniera puntuale». E osservava: «Il rischio di uno strumento massimo come lo spesometro o redditometro è di creare più confusione che un beneficio al sistema».
La conferma poi nero su bianco. E si richiede «un intervento del governo in materia di strumenti induttivi di ricostruzione del reddito affidati all’Agenzia delle Entrate, da indirizzare esclusivamente verso le situazioni che presentano alti livelli di scostamento di congruità tra spese e redditi dichiarati». E ancora: «La Commissione sollecita quindi il governo a incrementare le tutele dei contribuenti, evitando di ripristinare strumenti e istituti a carattere induttivo di massa (come ad esempio il redditometro), ma definendo l’ambito esclusivamente sui singoli casi di contribuenti che presentano ex ante profili di rischio fiscale». Dunque, la posizione è molto chiara: niente strumenti massificati da Grande Fratello Fiscale, ma interventi calibrati su criticità singole ed evidenti. (...)
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