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Alitalia, fine della telenovela: la vendita ai tedeschi sarà un bene per tutti

Andrea Giuricin
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La vendita del 41% di ITA Airways da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze è una buona notizia sotto molti punti di vista. Sicuramente per quanto riguarda il contribuente, ma anche per i viaggiatori italiani. Un’operazione che permetterà di avere un vettore, ITA Airways, più forte e che potrà fare parte di un grande gruppo europeo con vantaggi di costo, si pensi agli acquisti comuni, ma anche dalla parte dei ricavi con la forza di vendita di un grande operatore europeo.

La compagnia ITA, che è nata dalle ceneri di Alitalia, aveva bisogno di un partner europeo che potesse aiutare la compagnia ad arrivare alla profittabilità. Al fine di comprendere al meglio la situazione è bene partire da alcuni dati. Lo scorso anno la compagnia italiana ha trasportato circa 15 milioni di passeggeri sui 163 milioni di passeggeri del mercato italiano. Un dato che mostra come non sia facile resistere alla competizione, da un lato delle compagnie tradizionali e dall’altro lato delle compagnie low cost che in Italia hanno una quota di mercato ben superiore al 50%. Un mercato aereo, quello italiano che potrebbe arrivare a 175 milioni di passeggeri nel 2024 e che già lo scorso anno ha superato quello francese per numero di passeggeri trasportati.

La compagnia aveva migliorato molto la marginalità economica rispetto anche ai periodi pre-pandemici, ma ancora non raggiungeva la profittabilità dei maggiori competitor europei. Nei piani di Lufthansa c’è il rafforzamento del sistema di hub and spoke da Roma Fiumicino con investimenti importanti per aerei a lungo raggio che possano poi andare a coprire sempre più i mercati intercontinentali, quali ad esempio quello sudamericano, nordamericano e in futuro anche l’Africa. La stessa Lufthansa, quando in passato ha acquisito Swiss o Austrian Airlines ha mantenuto e poi anche rafforzato gli hub delle compagnie e attualmente Swiss risulta essere la compagnia più profittevole del gruppo con un aeroporto come Zurigo che ha un’ottima connettività. La Commissione Europea ha richiesto diverse “contro misure” per dare il via libera all’operazione e tra questi vi erano due punti molto critici: gli slot di Milano Linate e i voli verso le destinazioni del centro-nord Europa, dove Lufthansa ha una posizione di forza.

 

GLI SLOT DI LINATE
In particolare, c’era la necessità di rilasciare degli slot di Milano Linate perché ITA Airways insieme al gruppo Lufthansa avrebbe potuto avere una posizione di dominanza e di “liberare” quelle rotte dove insieme le due compagnie avevano posizione monopolistica. Sul mercato intercontinentale, ITA era indubbiamente debole con una quota di mercato di circa il 10% e l’arrivo del gruppo Lufthansa potrà portare ad avere una maggiore connettività su questo segmento.

Per Lufthansa l’operazione ha molto senso economico perché sposta l’asse europeo in maniera non indifferente. Pur essendo un operatore relativamente piccolo, ITA Airways, era stato storicamente all’interno dell’alleanza Skyteam, capitanata da AirFrance-KLM e Delta. Con la vendita a Lufthansa, la compagnia italiana entrerà nell’alleanza Star Alliance e soprattutto permetterà al gruppo tedesco di crescere ulteriormente nella sua posizione di leadership in termini di fatturato nel mercato aereo europeo.

 

ARRIVANO I CINESI
C’è da tenere in considerazione un fatto molto rilevante. Le compagnie europee hanno bisogno di essere sempre più forti per rispondere non solo ai vettori medio-orientali che si sono affermati negli ultimi venti anni sui mercati aerei globali, ma anche alla forte crescita dei vettori cinesi che già prima del covid avevano superato la barriera dei 100 milioni di passeggeri.

Una concorrenza sempre più difficile anche perché la legislazione europea sembra penalizzare sempre di più i vettori aerei ed in particolare quelli europei che si trovano con nuovi obblighi ambientali che hanno dei costi non indifferenti e che peseranno sulla competitività degli stessi. ITA Airways è dunque un tassello importante per il gruppo Lufthansa che avrà tutto l’interesse nel replicare il successo avuto con l’integrazione in passato di Swiss, anche per presidiare sempre di più il mercato del sud Europa.

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