Superbonus, il report di Bankitalia: benefici sul Pil minori dei costi, le cifre choc
Il Superbonus 110% e il bonus facciate sono costati 170 miliardi di euro nel periodo 2021-23 ma "i benefici per il complesso dell’economia in termini di valore aggiunto sono stati più bassi rispetto ai costi sostenuti per le agevolazioni". è quanto emerge dal report di Bankitalia intitolato 'L'impatto economico degli incentivi fiscali alle ristrutturazioni edilizie' della collana "Questioni di economia e finanza'.
Le misure, si ricorda, sono state introdotte dalla seconda metà del 2020 "con l’obiettivo di stimolare il settore delle costruzioni attraverso investimenti mirati a migliorare l’efficienza energetica e le caratteristiche antisismiche ed estetiche degli edifici residenziali".
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La spesa sostenuta, pari a 170 miliardi di euro, è pari a circa il 3 per cento del pil in media d’anno, ricorda Bankitalia. "Si stima che circa un quarto della spesa relativa agli investimenti sussidiati (oltre 45 miliardi) sarebbe stata effettuata anche in assenza degli incentivi. Questo risultato implica che il moltiplicatore fiscale sia stato inferiore all’unità, ossia che i benefici per il complesso dell’economia in termini di valore aggiunto siano stati più bassi rispetto ai costi sostenuti per le agevolazioni", scrive palazzo Koch.
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Non solo. "Ci sono già 7 miliardi di lavori fermi che rischiano di lasciare scheletri urbani", denuncia la presidente di Ance Federica Brancaccio, in occasione dell’assemblea annuale. "Negli ultimi due mesi i lavori da completare restano fermi a 7,2 miliardi, a testimonianza delle difficoltà che imprese e i cittadini stanno incontrando per terminare i lavori. Il prezzo della crescita dovuta anche al Superbonus è troppo alto e con grandi sprechi che potevano essere evitati se fossimo stati ascoltati. Abbiamo chiesto, fin da subito, regole per impedire alle imprese non qualificate l’accesso alle risorse. Allo stesso modo siamo stati fautori di un sistema di controlli, pesantissimo per le imprese, però necessario a ridurre al massimo le frodi. Non a caso il numero maggiore di irregolarità riguarda i bonus per i quali questi controlli non erano obbligatori".