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Daniele Capezzone: "Papa Francesco? Da icona progressista a V.Q."

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Eccoci ad Occhio al caffè, la rassegna stampa politicamente scorrettissima curata da Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero. "Questa mattina puntata speciale. La prima questione è clamorosa, una bufera gaia su Bergoglio. Onore al merito: la notizia per primo l'ha data Dagospia, l'altroieri. Noi citiamo sempre tutti...", ricorda Capezzone, per poi togliersi più di un proverbiale sassolino dalla scarpa.

Dopo la notizia data da Dagospia, "un clamoroso rilancio sul sito di Repubblica, dunque il caso è esploso - riprende Capezzone -. È stato fin troppo facile prevedere che la suprema cupola politicamente corretta sarebbe intervenuta a degradare Papa Francesco da icona progressista alla condizione di V.Q., Vannacci qualsiasi. E la cosa è matematicamente accaduta, con l'assalto delle brigate del politicamente corretto", in primis Gramellini, Panerari e Mancuso.

Secondo tema del giorno, "l'oggettiva manipolazione dell'interrogatorio di un indagato a Genova, Spinelli figlio. Speriamo tutti che sia un errore. Una notizia grossa, che però da più parti è diventata molto piccola: Stampa e Repubblica proprio non la riportano proprio...".

"C'è molta politica internazionale. Ieri c'è stato un infortunio grave da parte di Israele, i civili uccisi a Rafah, la posizione di Tajani e quella di Crosetto. Poi la questione russo-ucraina".

E la politica? "La cosa più curiosa riguarda un paio di scelte che secondo Stampa e Repubblica farebbe dopo il voto Giorgia Meloni per la Commissione europea e per il Consiglio europeo. Preparatevi a ridere: secondo i due quotidiani, il premier dopo aver stravinto le elezioni dovrebbe scegliere gli amici degli altri", rimarca Capezzone. E ora, buona rassegna a tutti.

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