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Stellantis-cinesi, Urso sfida Elkann: "Serve un secondo produttore di auto in Italia"

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"Noi siamo aperti a favorire chi vuole investire nel nostro paese per produrre in Italia utilizzando componenti italiane, non chi vuole assemblare". Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, intervenendo a Il giorno della verità, risponde con toni duri all'annuncio di Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, di commercializzare le auto cinesi Leapmotor in Europa e in Italia (ma senza produrle).

"Io credo che l’Unione Europea dovrà muoversi necessariamente su una politica industriale astrattiva, che investa sulle imprese come stanno facendo negli Stati Uniti", investendo "sulla produzione", sottolinea il ministro. La "prossima Commissione dovrà basarsi sulle risorse comuni un po’ come fatto sul modello del Pnrr. Gli Usa – ha evidenziato il ministro – hanno annunciato dazi pari al 100% sulle auto elettriche cinesi. È inevitabile che l’Europa dovrà tutelare la produzione nazionale di fronte a fenomeni di concorrenza sleale". E ha concluso: "Ritengono necessario che in Italia ci sia almeno un secondo produttore automobilistico". Una sfida aperta, dunque, a Stellantis, sempre più lontana a livello produttivo dalle fabbriche italiane che erano la culla della Fiat

 

 

 

"Sosteniamo e valorizziamo chi vuole produrre in Italia nella piena consapevolezza di quanto sia importante l'auto italiana e quanto sia riconosciuta e valorizzata nel mondo - il ragionamento di Urso -. Siamo pienamente consapevoli che dobbiamo incentivare e rilanciare la produzione delle auto perché abbiamo un enorme divario tra il numero delle auto prodotte ogni anno nel nostro paese e quelle immatricolate ogni anno. Per questo siamo convinti che bisogna rilanciare la produzione della grande multinazionale Stellantis, anche e soprattutto nel nostro Paese, e creare le condizioni affinché altre case automobilistiche si possano insediare per produrre in Italia per il mercato interno e per quello straniero".

 

 

 

Il patto di Tavares con Leapmotor prevede l'arrivo di auto cinesi in 9 paesi europei. "L'annuncio fatto dall'ad Stellantis dimostra che abbiamo ragione: se persino Stellantis intende importare auto realizzate in Cina per soddisfare il mercato interno italiano, allora è meglio farle in Italia con le componenti, l'impresa e il lavoro italiani", conclude Urso. 

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