Auto, l'allarme degli 007: che cosa rischia l'Italia
Il settore dell'auto è sempre più strategico. Nelle ultime settimane il braccio di ferro tra Stellantis e governo ha acceso i riflettori su un asset determinante per l'industria e il know how del nostro Paese.
E così nella relazione annuale sull'attività dei servizi, ecco che arriva l'allarme proprio sull'automotive: "Per quanto concerne il settore automobilistico - dalla natura sempre più strategica per l’utilizzo di beni dalla forte valenza geoeconomica (quali semiconduttori e batterie, nonchè tecnologie avanzate, come robotica, automazione e intelligenza artificiale) - l’attenzione si è invece concentrata sulle possibili evoluzioni degli assetti proprietari dei primari attori nazionali, determinate dalle dinamiche di competizione e aggregazione globali, nonché da campagne di penetrazione del mercato europeo, nell’ottica di individuare le possibili ricadute negative a livello economico e occupazionale e i tentativi di marginalizzazione del management nazionale, considerando, nondimeno, l’importanza degli investimenti produttivi e la necessità di preservare il pregiato know-how del tessuto industriale nazionale", si legge nella relazione.
Un dettaglio non da poco soprattutto se legato anche alle sirene cinesi che ogni tanto arrivano sul nostro Paese. Proprio in questi giorni il ministro al Made in Italy, Adolfo Urso ha più volte ribadito che l'esecutivo e il ministero hanno interlocuzioni con diverse case automobilistiche. Tra questa anche Tesla di Elon Musk, come ha riportato sempre il ministro dello Sviluppo Economico. Insomma il mercato dell'auto legato anche ai grandi gruppi internazionali vede l'Italia al centro degli interessi delle case automobilistiche. Soprattutto per un dettaglio fondamentale: il know-how italiano che non a caso viene segnalato come bene da tutelare anche nella relazione dei servizi.