John Elkann indagato, ipotesi di irregolarità fiscali: esplode il caso dell'eredità
Procede senza esclusione di colpi l’interminabile battaglia legale che vede Margherita Agnelli contro i figli John, Lapo e Ginevra Elkan per l’eredità della madre Marella Caracciolo, la vedova dell’Avvocato.
Nelle scorse settimane la figlia di Gianni Agnelli ha presentato un dettagliato esposto, completo di allegati, alla Procura della Repubblica di Torino segnalando delle irregolarità fiscali che sarebbero state commesse da alcune società nell’asse ereditario ed ora gestite dai tre figli. Secondo Margherita, in particolare, per anni queste società avrebbero eluso il pagamento delle tasse. Una accusa rispedita al mittente dai figli per i quali la nonna, avendo una residenza in Svizzera, nulla doveva al fisco italiano. La Procura di Torino per cercare di chiarire meglio i contorni della vicenda ha comunque disposto ieri accertamenti di tipo “cartolare”, delegando la guardia di finanza ad acquisire della documentazione presso uno dei notai che nel capoluogo piemontese curano gli interessi degli eredi Agnelli.
Il procedimento non è a carico di ignoti e tra gli indagati risulta esserci anche John Elkann. Il contenzioso legale di Margherita con i figli è iniziato dopo qualche mese dalla scomparsa del padre, avvenuta a gennaio del 2003. Margherita, che si era separata dal giornalista Alain Elkann per sposarsi con il nobile Serge de Pahlen da cui avrà cinque figli, aveva concluso un accordo, ideato dai suoi stessi avvocati, per regolare non solo l’eredità del padre, ma anche quella della madre, così da prevenire in futuro ogni possibile contestazione.
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DICEMBRE
Temendo però il tracollo della Fiat, all’epoca sull’orlo del fallimento, Margherita aveva scelto di vendere le azioni in suo possesso e legate al gruppo, uscendo così dalla Dicembre, la storica cassaforte della famiglia Agnelli. La madre Marella accettò tutte le condizioni poste dalla figlia, la quale ottenne la gran parte dell’eredità paterna che era stata oggetto di inventario e composta da denaro, immobili, arredi ed opere d’arte. Al contempo monetizzò immediatamente le proprie quote della Dicembre.
Quando però dopo pochi anni dalla stipula di questo accordo la Fiat, grazie alla cura di Sergio Marchionne, si risollevò brillantemente e le azioni ripresero valore, Margherita partì con una serie di cause legali per invalidarlo ed ottenere un “supplemento” di eredità, ritenendo la successione ereditaria affetta da vizi. I giudici in questi anni hanno invece sempre affermato che l’accordo era stato corretto e rispettoso delle regole, archiviando tutte le denunce. Ed analogo destino ebbero le cause che Margherita aveva avviato in Svizzera. Nessuno ad oggi è in grado di stabilire con certezza a quanto ammontasse l’eredità di Marella, scomparsa nel 2019. Si parla di depositi per milioni di franchi in conti in Svizzera e in Liechtenstein, ville e terreni a Lauenen e St. Moritz, gioielli ed opere d’arte dal valore inestimabile.
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Fra i quadri, la passione dell’Avvocato, figurerebbero numerosi dipinti di Giacomo Balla, Giorgio De Chirico, Francis Bacon, Claude Monet, Jean-Léon Gérome. Riguardo questi quadri, in una delle sue innumerevoli denunce contro i figli, Margherita aveva dichiarato che potevano essere custoditi nelle cabine extraterritoriali a Chiasso nel Canton Ticino.
PROCEDIMENTO PENALE
Il procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco, ricevuta la segnalazione, nel 2022 aveva allora aperto un procedimento penale ipotizzando il reato di furto. Venne al contempo avviata una rogatoria internazionale, disponendo delle perquisizioni effettuate dagli inquirenti milanesi insieme ai colleghi ticinesi. Il blitz non fornì però alcun riscontro in quanto le cabine extraterritoriali, che erano state segnalate alla Procura di Milano dagli investigatori privati ingaggiati da Margherita, vennero trovate completamente vuote. Adesso è il turno delle società elvetiche.