Tropea, ecco il "bonus sepoltura": come ottenere mille euro... quando muori
Morire a Tropea - dopo aver vissuto nell’incantevole Perla del Tirreno con spiagge bianche, acqua cristallina, panorami da sballo, mura e torri medievali d’ora in poi sarà un po’ meno amaro. Almeno a livello economico. Perché chi sceglie di farsi cremare otterrà mille euro di bonus, cifra che al povero defunto, ahilui, servirà a niente, ma che potrà almeno fornire un sostegno economico ai familiari in lutto. Sì, un vero bonus messo a disposizione dal Comune - come quelli più classici per auto, moto e serramenti - per combattere la penuria di posti nel camposanto del paese calabrese (provincia di Vibo Valentia) di 6mila abitanti. «L’idea è venuta a me qualche tempo fa mentre riflettevo e pensavo che nelle ultime mie volontà lascerò di essere cremato - racconta il sindaco Giovanni Macrì, 54 anni - In quel momento mi è scattata una scintilla pensando al problema dei cimiteri che vale un po’ per tutta l’Italia: la malgestione non garantisce posti sufficienti a tutti perché troppo spesso i loculi non vengono riutilizzati».
RESTANO 100 TOMBE
E così ecco la delibera dei giorni scorsi: l’amministrazione comunale ha stanziato 20 mila euro (disponibili fino a esaurimento delle risorse) per incentivare le cremazioni a partire dal 2024. «I parenti potranno ottenere 1000 euro, cifra che copre gran parte delle spese del funerale visto che il forno più vicino è a Cosenza». Le modalità sono semplici. Basterà presentare una richiesta al Comune utilizzando una pec entro 60 giorni dalla cremazione e l’unico requisito è che il defunto fosse residente a Tropea. Un modo ingegnoso, non c’è che dire, per contrastare un problema troppo spesso sottovalutato. «Calcoli che a dicembre abbiamo appena finito i lavori per ingrandire il nostro cimitero- precisa il sindaco - e sono stati realizzati 100 nuovi posti che copriranno le richieste per i prossimi due anni. Noi non siamo ancora in emergenza, fortunatamente, ma questa giunta vuole essere lungimirante e guardare avanti. Anche se in realtà, per il futuro, poi c’è in programma di costruire un nuovo camposanto comunale e l’iter sta per essere avviato».
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Quello dei posti al cimitero, a Tropea, è argomento molto delicato che qualche anno fa fece scalpore finendo sulle pagine dei giornali e poi in tribunale. Già, perché un’indagine della Guardia di Finanza nel 2021 scoperchiò una vicenda orribile e inquietante: l’allora custode (dipendente comunale), insieme col figlio e aiutato da un altro operaio, intascava mazzette per liberare loculi già occupati (a volte venivano bruciate casse e corpi) e poi rivendere lo spazio a familiari disperati in cerca di un posto per il proprio caro. I tre furono stati arrestati per violazione di sepolcro, distruzione di cadavere, illecito smaltimento di rifiuti speciali e peculato e il processo, iniziato lo scorso settembre, è tuttora in corso. La nuova iniziativa del sindaco Macrì («In realtà guardando su internet ho scoperto che la mia idea non è poi così originale: la stessa cosa è stata fatta, per esempio, ad Amalfi e qualche tempo fa a Pordenone») ora punta a risolvere definitivamente la questione nel paese. Anche se non sarà facile.
QUESTIONI RELIGIOSE
«È vero che i soldi sono sempre una buona spinta, ma bisogna fare i conti anche con le idee della gente. Non tutti sono favorevoli alla cremazione, alcuni pensano addirittura che sia qualcosa che vada contro la religione, anche se invece la chiesa ha spiegato proprio di recente che non c’è nulla di male, precisando però che le ceneri dei defunti devono essere conservate al cimitero». E i dati a livello nazionale (fonte Istat) raccontano che negli ultimi anni sempre più italiani scelgono di farsi cremare (il 34,44% ). «Qui a Tropea, invece- spiega il sindaco - i numeri sono diversi: muoiono in media 100 persone all’anno e soltanto 3 si fanno cremare». Ma ora c’è il bonus da 1000 euro che può fare miracoli: certo, non evita la morte, ma la può rendere un po’ meno amara.
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