Pensioni, Calderone: "Per la riforma cantiere mai chiuso"
"La riforma complessiva richiede tempo, ma il cantiere pensioni non è mai stato chiuso". A dirlo chiaro e tondo è la ministra del Lavoro Marina Calderone. È lei a spiegare il "primo presupposto", ossia "che il carburante del sistema contributivo è il lavoro. Ed è sull’accesso e l’integrazione nel mercato del lavoro che dobbiamo operare". Gli interventi saranno così definiti avvalendosi dell’Osservatorio sulla spesa previdenziale. L'obiettivo? "Mettere in protezione chi deve uscire dal lavoro in anticipo perché ha già lavorato tanto e chi, al contrario, deve ancora cominciare a costruire la propria posizione previdenziale, integrando nelle analisi anche la previdenza complementare".
Raggiunta da La Stampa, il ministro fornisce numeri e date. E promette: entro "il 26 pagheremo l’assegno" di inclusione "a circa 450 mila nuclei familiari. Lo strumento è operativo dal primo gennaio, ma abbiamo anticipato la possibilità di inviare le domande al 18 dicembre, per dare continuità al sostegno per chi ne ha bisogno. Le domande finora arrivate sono 520 mila e la platea potenziale sfiorerà le 737.000 famiglie, pari a oltre 1,7 milioni di persone".
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Intanto, tra le priorità dell'esecutivo Meloni c'è senz'altro l'occupazione giovanile. Questa - aggiunge - "rappresenta una priorità. Le opportunità di lavoro ci sono ma molto spesso mancano le competenze". Infine sull'ex Ilva tiene a ribadire che "l'obiettivo del governo coincide con quello dei lavoratori e guarda all’interesse generale dell’economia, regionale e nazionale. Stiamo affrontando tutti gli aspetti, nessuno escluso. Sulla cassa integrazione siamo già intervenuti per assicurare la prosecuzione degli ammortizzatori sociali. Ma lo scenario attuale impone nuove azioni a salvaguardia del bacino occupazionale".
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