Pensioni, la svolta in manovra: quali assegni aumentano (e di quanto)
Buone notizie sul fronte delle pensioni. Per il 2024 cambia l’indicizzazione all’inflazione. La bozza della manovra prevede infatti un aumento per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo (2.100-2.600 euro). Risultato? L'indicizzazione passa dall'85 al 90 per cento, crescendo del 5 per cento. Allo stesso tempo, invece, l’ultima fascia - oltre 10 volte il minimo (sopra 5.200 euro) - vede un taglio dal 32 al 22 per cento, perdendo il 10 per cento di rivalutazione.
"Per l'anno 2024 - si legge nel testo- la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici: per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo INPS, nella misura del 100 per cento. Nella misura del 90 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a cinque volte il trattamento minimo Inps. Nella misura del 53 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a cinque volte il trattamento minimo e pari o inferiori a sei volte il trattamento minimo. Nella misura del 47 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a sei volte il trattamento minimo e pari o inferiori a otto volte il trattamento minimo. Nella misura del 37 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a otto volte il trattamento minimo e pari o inferiori a dieci volte il minimo. Nella misura del 22 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a dieci volte il trattamento minimo Inps".
Pensioni, arriva il maxi assegno: ecco chi avrà 170 euro in più sul cedolino
In fatto di pensioni, nella bozza spunta anche Quota 104. Quest'ultima viene introdotta come misura di flessibilità in uscita per il 2024 a 63 anni con 41 di contributi. Gli anni di versamento contributivo precedenti al 1996 però subiscono una decurtazione. Tradotto: cambiano i multipli che si applicano a chi è per intero nel sistema contributivo. Così facendo, quello per la pensione di vecchiaia passa da 1,5 volte l’assegno sociale a una volta (503 euro, ai valori 2023). Quello per la pensione anticipata a 64 anni con 20 di contributi si inasprisce: da 2,8 volte a 3,3 volte (da 1.408 a 1.660 euro). Significa che solo chi avrà una pensione da 1.660 euro potrà andare in pensione anticipata.
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