Lagarde, la tenaglia-Bce stritola la casa: uno tsunami sul mercato italiano
Acquisti di abitazioni in calo di quasi il 9% nel primo semestre dell’anno, ma soprattutto in caduta libera sono i mutui per l’acquisto della prima casa. Ancora una volta c’è lo zampino della Banca Centrale Europea sull’andamento negativo del mercato immobiliare. O per meglio dire lo zampino della politica monetaria messa in atto da oltre un anno e mezzo dalla presidente della Bce, Christine Lagarde che, per tentare di ridurre il caro inflazione, ha ridotto alla fame buona parte dei Paesi Ue.
Da mesi ormai ogni rialzo dei tassi d’interesse che viene deciso ai piani alti dell’Eurotower, i cittadini europei o iniziavano a imprecare o farsi il segno della croce visto che il costo della rata di mutuo si impenna. Molti quelli che da tempo non riescono più a onorare l’impegno e altrettanti hanno dovuto rinegoziare il mutuo con la banca- magari allungando la durata - per riuscire a saldare la rata. A questo c’è poi da aggiungere la battaglia eco-integralista della Ue per obbligare i proprietari di casa alle onerose ristrutturazioni “green”. Secondo l’Ance il costo medio per gli oltre 21 milioni di immobili italiani ammonterebbe in media a 60mila euro a famiglia. A dicembre il trilogo dell’Ue decidere se continuare la battaglia o rinviare tutto alla prossima legislatura.
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I NOTAI DANNO I NUMERI - Di fronte a un simile scenario chi sarebbe incentivato ad acquistare un’abitazione o a metter su famiglia. Figuriamoci poi ad chiedere un mutuo che, oggi più che mai, è sempre più complicato da ottenere visto che diversi istituti di credito han iniziato una vera e propria stretta sospendendo quasi tutte le condizioni agevolate.
Quindi il quadro che ieri ha diffuso il Consiglio Nazionale del Notariato sulla base delle rilevazioni effettuate attraverso i Dati statistici Notarili non dovrebbe stupire granché. Se non fosse che la scenario inizia davvero ad essere preoccupante: nei primi sei mesi dell’anno, in Italia, c’è stata infatti una diminuzione dell’8,7% delle compravendite di abitazioni - passate dalle 303.375 alle attuali 277.052 facendo il confronto con il medesimo periodo del 2022. Il numero delle transazioni è calato progressivamente nel corso degli ultimi mesi, avendo registrato un segnale negativo del 2,7% nel primo bimestre 2023, del 4,8% nel primo trimestre 2023 e del 12% nel secondo trimestre 2023.
Nel primo semestre 2023 le compravendite di prime case tra privati registrano un calo dell’11% mentre quelle di prime case da impresa si attestano a – 34,2%.
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MENO MUTUI CONCESSI - «In Italia l’aumento dei tassi di interesse ha portato le persone a utilizzare maggiormente i propri capitali, rispetto alle forme di finanziamento provenienti dagli istituti di credito» spiegano i notani secondo cui «l’abbassamento dei mutui concessi è in linea con il calo di capitale erogato, che è passato da 38,5 a 26,9 miliardi (-30,1%, ndr)». Ed è anche in linea coi numeri dei primi sei mesi del 2023. In controdenteza, per ora, rimane il mercato delle transazioni delle seconde case tra privati rimasto «pressoché stabile, rispetto al primo semestre del 2022, con una riduzione dell’1,9%», ma è ben più negativa la percentuale di quelle acquisite da imprese che fanno segnare un calo dell’11,5%. Nel periodo si è assistito pure un calo del 38,2% delle surroghe, un dato anche questo molto influenzato dai tassi in crescita nel secondo semestre 2023 dal numero totale di atti di surroghe basso che crea forti scistamenti in fase di proiezione. E così, in un periodo di magra per il mercato immobiliare, a riprendere quota sono gli affitti saliti negli ultimi mesi del 227%, ma che hanno un’offerta limitata.