De Benedetti, Cairo ed Elkann: cosa spunta sui loro giornali e tv
C’è dunque questo Robert, assai cattivo ed indimenticabile Fico dal passato fasciocomunista che ha inopinatamente vinto le elezioni in Slovacchia, da non confondersi col già dimenticato Roberto, il Fico nostrano, lui sì così a la page da pagare la colf in nero. C’è la spiegazione – ma non sappiamo quale – del perché sia giusto che un giudice anziché servire la Nazione applicando la legge, decide di Servire il Popolo.
C’è il sindacato in guerra preventiva col governo che da cinghia di trasmissione tra partito e masse è stato promosso a mosca cocchiera di Stellantis. C’è la migrazione che può essere definita “transumanza” solo ed esclusivamente dalla sinistra che dà ragione alla Germania pure se chiude le frontiere e paga le Ong per portare i clandestini a Lampedusa.
"Cosa accadrà dopo il governo Meloni": Lollobrigida fa a pezzi la sinistra
C’è l’elogio della vita a debito nella futura città in 15 minuti con l’auto elettrica, la farina di grilli, la famiglia genderqueer, il tracciamento costante e l’eliminazione del contante. C’è il “fact checker” che certifica il falso purché in linea con Oms, Onu, Fmi, Bce e censura ogni minimo dubbio. C’è tutto questo e tanto, tanto altro ancora nei giornali di John Elkann, Carlo De Benedetti e la tivù di Urbano Cairo: le nostre amabili ed inclusive fattucchiere. C’è chi c’ha, insomma, e chi non c’ha. Cha-cha-cha.
Elkann licenzia e Landini tace: cosa c'è dietro, Mister Cgil smascherato